Rosario Crocetta si autosospende dopo scandalo “Lucia Borsellino va fatta fuori”

Rosario Crocetta si autosospende dopo scandalo “Lucia Borsellino va fatta fuori”

PALERMO – “Mi auto-sospendo immediatamente da presidente della Regione”. Così all’ANSA il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, sull’onda delle polemiche per le intercettazione della telefonata col suo medico Matteo Tutino che parlando di Lucia Borsellino dice: “Va fermata, va fatta fuori come suo padre”.

Crocetta annuncia che affiderà l’interim per la guida della Regione a Baldo Gucciardi (Pd), neo assessore alla Sanità, subentrato proprio a Lucia Borsellino, che si è dimessa dopo l’arresto di Tutino, nell’ambito di una inchiesta sull’ospedale Villa Sofia. Per quanto riguarda eventuali dimissioni, Crocetta afferma: “Prenderò la decisione finale nel giro di pochi giorni, dopo gli accertamenti”.

Intanto arriva la smentita da parte dell’avvocato Daniele Livreri, difensore di Tutino:  “Il mio assistito, con il quale ho parlato, nega nel modo più assoluto di avere mai pronunciato quella frase su Lucia Borsellino”. 

Ma la sua sorte appare segnata visto che tutto il Pd lo ha scaricato appena uscito l’articolo. “Inevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile. #Sicilia”, ha scritto su twitter il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, braccio destro di Renzi in Sicilia.

“Le parole ma anche i silenzi che emergono dalle intercettazioni e che coinvolgono la sua persona e un martire della Repubblica come Paolo Borsellino sono gravi, inaccettabili e provocano ribrezzo”. Lo dice il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini, parlando di “responsabilità politica” di Crocetta: “Chiarisca, anche se il tutto appare purtroppo abbastanza chiaro”.

Riepiloghiamo i fatti che hanno portato alla clamorosa austosospensione da tutti gli incarichi in Regione del suo presidente.

“Va fatta fuori, come suo padre”: lei è Lucia Borsellino, figlia di Paolo, giudice martire del terrorismo mafioso. A pronunciare la frase è Matteo Tutino, medico personale di Rosario Crocetta, presidente della Regione Sicilia. E’ una conversazione intercettata pubblicata dall’Espresso: Tutino, primario ospedaliero non era ancora stato arrestato per truffa e peculato.

All’altro capo del telefono c’è proprio Crocetta che, stando all’Espresso, non fa una piega, tace, non replica a un tizio che si esprime come un capomandamento, come un boss invelenito. Nei confronti di una personalità, Lucia Borsellino, scelta proprio come simbolo della lotta alla Mafia, come garanzia vivente di impermeabilità dell’amministrazione a qualsiasi infiltrazione delle cosche. Lucia che infatti si era già tirata fuori. Un’occasione persa, anche a considerare la frase solo uno sfogo di pessimo gusto, una ignobile battutaccia.

Published by
Warsamé Dini Casali