MILANO – Il presidente Berlusconi sapeva che Ruby era minorenne? C’è la prova che i due abbiano avuti rapporti a pagamento prima che lei compisse 18 anni? Da chi è nata la storia della nipote di Mubarak? Per cercare una risposta a questi interrogativi il quotidiano Repubblica cita alcuni documenti dell’inchiesta finora non pubblicati. Riguardano i verbali di interrogatorio di Ruby (qui il dossier completo) del 3 agosto 2010.
La ragazza era già nota dopo la notte del 27 maggio in Questura durante la quale intervenne proprio Berlusconi per farla affidare a Nicole Minetti. Ma gli investigatori inizieranno un’indagine, con tanto di intercettazioni telefoniche, solo più tardi. Quando Ruby litiga con la sua coinquilina e la polizia interviene nuovamente. Lei è minorenne, scappata da una comunità e dispone di parecchio denaro. Ecco che gli inquirenti si insospettiscono. Il 3 agosto Ruby è interrogata e inizia a raccontare partendo dal primo incontro con Berlusconi, il giorno di San Valentino 2010.
Giuseppe D’Avanzo scrive su Repubblica: “Ascoltiamo Ruby. Si deve tornare alla sera del 14 febbraio, giusto un anno fa. È la prima volta, dice Ruby, che incontra il capo del governo. … Berlusconi mi prese da parte e mi condusse in una stanza dove restammo soli. Mi disse che la mia vita sarebbe cambiata e, anche se non ha mai parlato esplicitamente di rapporti sessuali, non è stato difficile per me capire che mi proponeva di fare sesso con lui“.
Questa quindi è la versione di Ruby: lui le avrebbe fatto intendere cosa volesse, ma la mancanza – a detta della ragazza – di espliciti riferimenti a rapporti sessuali darà ampio margine di manovra agli avvocati di Berlusconi. Sempre secondo il racconto di Karima-Ruby, arrivata ad Arcore grazie a Lele Mora ed Emilio Fede, “Berlusconi mi consegnò una busta con 50mila euro…“. Dopo questi racconti i pubblici ministeri iniziano a tracciare il suo telefonino e scoprono che le visite nella villa di Arcore non sono state tre, come racconta la marocchina, ma molte di più. Scrive ancora D’Avanzo: “Tra il 14 febbraio e il due di maggio, Ruby è ad Arcore il 14 (domenica), il 20 (sabato), il 21 (domenica), il 27 (sabato), il 28 (domenica) febbraio 2010. E ancora, il 9 (martedì) marzo 2010 ; il 4 (domenica), il 5 (lunedì), il 24 (sabato), 25 (domenica – Festa della Liberazione), 26 (lunedì) aprile 2010. A maggio, il 1 maggio (sabato – Festa del lavoro) e il due (domenica). Quindici notti. In settantasette giorni, si contano sessantasette contatti telefonici. Quasi uno al giorno”.
Altro quesito: Berlusconi conosceva l’età di Ruby? Ascoltiamo ancora una volta la ragazza. Lei racconta che a marzo torna ad Arcore e viene a sapere dalle altre ragazze che le “preferite” ricevono un appartamento a Milano 2, con l’affitto pagato per 5 anni. “Fino alla sera del 14 febbraio, Berlusconi sa che ho 24 anni. La volta successiva, mi ricordo era in marzo, l’autista di Emilio Fede viene a prendermi in via Settala, dove abitavo allora. Torno ad Arcore e là, parlando con le altre ragazze invitate, vengo a sapere che chi stava con lui, con Silvio, poteva avere la casa gratis. Alcune ragazze mi dissero di avere avuto a Milano 2 un appartamento con cinque anni di affitto pagati“.
Ma come fa una minorenne a farsi intestare il contratto d’affitto di un appartamento, ragiona Ruby? Ecco che non può più mentire: “A Berlusconi avevo detto falsamente di avere ventiquattro anni e di essere egiziana. Quando mi propone di intestarmi quella casa, dovevo dirgli come stavano le cose. Non potevo più mentire. Gli dissi la verità: ero minorenne ed ero senza documenti“. Lui, secondo quanto dice Ruby, propone la storia della nipote di Mubarak: “Dirai a tutti che sei la nipote di Mubarak così potrai giustificare le risorse che ti metterò a disposizione“.
Poi a fine maggio arriva la notte nella Questura milanese, la ragazza è accusata dalla coinquilina di furto, senza documenti e minorenne. Poi la chiamata di Berlusconi che interviene, a suo dire, per far rilasciare la nipote di Mubarak ed evitare così un incidente diplomatico con il capo dello Stato egiziano. Secondo l’accusa quella sera Berlusconi fa pressioni sulla polizia per portare a termine una procedura irrituale (affidare la minore a Nicole Minetti) senza rispettare la decisione del pm dei minori, che vuole affidare Ruby a una comunità.
Quella sera Berlusconi interviene facendo leva sulla sua funzione, per ottenere un beneficio personale e coprire così un altro reato, la prostituzione minorile. Questa l’accusa dei pm milanesi, alla quale il Giudice Di Censo ha creduto, scegliendo il rito immediato e confermando la competenza per il tribunale di Milano, non per quello dei ministri. Dopo quella notte di maggio Ruby e il presidente non si incontrano più. Ruby fa mettere a verbale, sempre durante l’interrogatorio del 3 agosto, questa frase che le avrebbe detto Silvio Berlusconi: “Ci potremo rivedere una volta che hai compiuto la maggiore età“.