Ruby e “l’ultimo regale del premier”: una “grossa somma” solo due settimane fa

ROMA – Ruby Rubacuori, all’anagrafe Karima El Maghroub, avrebbe ricevuto “una somma grande” poco più di due settimane fa, il giorno prima della firma del mandato di comparizione che la procura di Milano ha notificato al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per il reato di concussione e di prostituzione minorile. A scriverlo, sulle colonne del Messaggero, è Maurizio Martinelli.

Il giornalista azzarda anche un’ipotesi: che quella “grande somma” possa essere “il saldo per il suo silenzio”. E aggiunge: “intanto si scopre che a chiamarlo direttamente sul suo cellulare (il premier), la sera del fermo di Ruby, fu Michelle, la brasiliana che poi ospitò la stessa Ruby dopo il rilascio”.

Secondo quanto scrive Martinelli, “le ultime accuse sono nero su bianco nelle pagine dell’invito a comparire per Nicole Minetti, la consigliera regionale accusata di aver reclutato le escort per la villa di Arcore. E mettono in luce anche alcune apparenti irregolarità nelle attività difensive degli indagati, tra i quali ci sono anche Emilio Fede e Lele Mora. Ad esempio il ruolo di Luca Giuliante, che in un primo momento aveva assunto la difesa di Ruby e poi aveva rinunciato lo scorso 29 ottobre, dopo aver appreso che lo stesso Mora, suo antico cliente, era indagato. E che quindi sorgeva un problema di incompatibilità. Eppure è sempre Giuliante il punto di riferimento di Ruby, almeno fino ad un paio di settimane fa, anche se lei, formalmente, ha dato un nuovo mandato al penalista Massimo Dinoia. Tanto che è sempre Giuliante a fare da tramite tra lei e il premier per quello che, secondo i pm, è il pagamento di una somma che potrebbe essere il prezzo del suo silenzio. Forse, addirittura, quei soldi che lei aveva annotato nella sua contabilità e che le hanno sequestrato. C’era scritto ‘quattro milioni e mezzo da Silvio Berlusconi ke ricevo tra 2 mesi'”.

Il cronista riporta poi alcuni stralci di conversazioni telefoniche tra Ruby e Giuliante: “Ruby: ‘Ti volevo dire una cosa, come si chiama l’altro avvocato?’; Giuliante: ‘Dinoia’; Ruby: ‘Dinoia. Io lo chiamo e non risponde, cioè a volte è staccato e a volte non risponde’; Giuliante: ‘Ma perché credo che sia all’estero’; Ruby: ‘Ti volevo chiedere un cosa, siccome io praticamente non ho modo di parlare con la persona che tutti e due conosciamo (sorridendo)… praticamente mi aveva dato una volta un aiuto tramite sempre l’avvocato… avrei bisogno dello stesso aiuto, perché comunque in questo periodo non sto lavorando’; Giuliante: ‘Ci penso io lunedì (10 gennaio, ndr), non ti preoccupare’. Il lunedì successivo, 10 gennaio, Ruby richiama: ‘Allora novità?’; Giuliante: ‘Guarda, vedo Massimo (Dinoia, ndr.) domani pomeriggio per quella cosa che mi hai chiesto’; Ruby: ‘Ma ne hai già parlato con la persona diretta?’. Giuliante: ‘No, lo faccio attraverso Massimo. Ti faccio sapere qualcosa domani sera, ti chiamo io’. Passano due giorni e Ruby parla con la segretaria di Giuliante, Simona, che le chiede di cosa ha bisogno: Ruby: ‘No, beh, perché lui doveva sentire sia Massimo che Ghedini, no?’.”

Alla fine, scrive sempre Martinelli, “le cose si sono sbloccate, come si evince da questa telefonata, sempre del 12 gennaio, il giorno prima che i pm Boccassini, Forno e Sangermano firmino le 389 pagine di accuse al premier. Giuliante: ‘Sei già andata da Massimo?’; Ruby: ‘No, no… vado da Lele a ’sto punto’; Giuliante: ‘No, no. no. Con Massimo eh. Comunque ascolta: fai così… Fai quello che devi fare, poi ci vediamo in studio. Da me… Nel senso che ha proposito della richiesta che mi hai fatto, bisogna sempre muoversi di persona, e ne ho parlato ieri sera con Massimo, quindi diciamo che il problema io l’ho rappresentato a Massimo’; Ruby: ‘Comunque il discorso è che la somma è grande perciò.. comunque vabbè dai, vedo cosa devo fare e poi ci sentiamo dopo’: Giuliante: ‘passa in studio da me, ciao’.”

Già tre mesi prima, ricorda sempre il cronista del Messaggero, Ruby era stata “omaggiata dal premier”, secondo quanto risulta dalla telefonate intercettata il 27 settembre scorso tra Ruby e una donna, presumibilmente dello staff del presidente del Consiglio. “Ruby: ‘Salve, sono Ruby, avevo da riferirle un messaggio, se lo poteva riferire al Presidente’; Donna: ‘Mi dica’; Ruby: ‘Gli può dire, cortesemente per il lunedì quando sale se mi può contattare?’; Donna: ‘Dove, a Roma?’; Ruby: ‘No, no, no. A San Martino (villa San Martino ad Arcore, ndr.) e poi se lo può ringraziare per il regalo’; Donna: ‘Va bene’; Ruby: ‘La ringrazio’; Donna: ‘prego, prego’.”

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Maria Elena Perrero