
I pm di Milano che indagano sul caso Ruby, dopo aver letto la breve nota – dieci-quindici righe – con cui la difesa di Silvio Berlusconi ha comunicato che il premier non si presenterà all’interrogatorio in quanto l’indagine è ritenuta di competenza ministeriale, vanno avanti ed entro metà febbraio dovrebbero depositare la richiesta di giudizio immediato per il presidente del Consiglio indagato per concussione e prostituzione minorile.
In sostanza con la comunicazione inviata oggi via fax dagli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo – una sorta di atto di cortesia -, tecnicamente è ormai superato l’adempimento di legge dell’interrogatorio di garanzia, la cui fissazione era obbligatoria prima di inoltrare al gip la richiesta di giudizio immediato. A quanto si è appreso, comunque, la Procura, ancora prima di inviare l’invito a comparire al capo del governo, aveva valutato la questione della competenza territoriale e funzionale. Non è escluso che prossimamente i legali di Berlusconi inviino ai magistrati milanesi una memoria più corposa per sostenere la loro tesi, e cioè che la competenza è del Tribunale dei ministri.
