MILANO, 31 MAG – Silvio Berlusconi ''e' stato monitorato direttamente'' con una ''pacifica violazione dell'articolo 68 della Costituzione'', che prevede che debba essere chiesta l'autorizzazione alle Camere per intercettare un parlamentare. Lo ha sostenuto l'avv. Niccolo' Ghedini nel processo sul caso Ruby, spiegando che tutte le richieste di intercettazioni e di tabulati che riguardavano altri soggetti coinvolti nell'inchiesta ''puntavano nella direzione di Silvio Berlusconi''.
L'avvocato Ghedini ha chiesto dunque che i giudici dichiarino ''l'inutilizzabilita' radicale di tutte le intercettazioni e dei tabulati'' dell'inchiesta e di conseguenza la nullita' del decreto che ha disposto il giudizio. Secondo Ghedini, infatti, ''non si puo' dire che ci siano state intercettazioni indirette che hanno riguardato il premier, ma bisogna dire che ci sono state intercettazioni dirette''.
Il legale ha parlato infatti di ''ben 1.732 casi in cui sono state intercettate utenze riferibili a Berlusconi'' e di ''ben 6.113'' indicazioni nei tabulati di utenze del premier contattate da altri soggetti.
