Fede: ecco eh, bisogna trovare il momento giusto
Mora: okkey
Fede: il momento giusto, comunque secondo me adessoo adesso ci siamo, va bene?
Mora: benissimo
Fede: io siccome penso che tu sarai chiamato, tu dici guardi, proprio per non finire, “uno e mezzo”
Mora: va bene
Fede: però nella peggiore delle ipotesi dici “uno e tre”, non so, hai capito?
Mora: certo, certo
Il 28.08.2010 alle 11.20 Lele Mora parla ancora con Fede.
Emilio: allora, ieri sera è tornato il discorso, eravamo in cinque, non di più. Dice “ma senti però sai quello lì… ” hai capito, l’avvocato della minchia, ha detto “ah perché poi se si viene… se viene fuori, allora viene fuori che lui… eh… procurava programmi etc. “Dico, guarda, senti, questo uomo c’ha dato tutto ed è quello che c’ha dato soprattutto la riservatezza, mi segui?
Lele: assolutamente, sono tutto orecchie
Emilio: allora, riservatezza… quindi io trovo che, ho detto… quell’altro “è troppo severo, capisco la prudenza e tutto (incomprensibile) ” guarda io ti dico solo questo, che lui sarà al creatore anche parlo fisicamente oltre che… perché lui rischia la… non mi ricordo più come si chiama… la bancarotta (incomprensibile) allora diventa peggio il problema, ah ma, dice lui secondo te quanto ha bisogno?” dico guarda proprio limitandolo, perché meglio essere così no, che poi magari diventa… dico uno e due
Lele: uhm
Emilio: di cui cento li da a me in due rate che ho prestato cinquanta e cinquanta, capito?
Lele: certo
Emilio: vuol dire che possono diventare uno e mezzo
Lele: bene, bene
Emilio: facciamo il calcolo che diventino uno e due
Lele: un… si
Emilio: io ne prendo quattro e tu otto, va bene?
