ROMA – Lo definisce “inaffidabile e non normale”. Poi racconta di quando venne aggredito dal suo gatto nella redazione di Libero. Poi mette il veleno nella coda definendolo come uno attento ai suoi conti. Così, in un’intervista alla Zanzara, Alessandro Sallusti racconta Oscar Giannino, leader di Fermare il declino.
”A Giannino – dice Sallusti – non affiderei neanche casa mia, figuriamoci l’economia del paese. E’ un personaggio bizzarro e non affidabile nella gestione delle cose, un mattoide anche intelligente, ma uno che va in giro vestito cosi’ non e’ normale, e’ una via di mezzo tra un dandy e un genio incompreso”.
”E’ stato berlusconiano, con Tremonti – dice Sallusti – quindi con la Marcegaglia e si è avvicinato a Montezemolo. Adesso invece manda tutti a quel paese. Non si capisce bene cosa vuole, a meno che nella sua immensa arroganza non pensi che gli altri si debbano aggregare a lui, il leader maximo”.
Ricorda Sallusti: ”Quando lavoravo con lui a Libero viveva chiuso nel suo ufficio col gatto, lo teneva chiuso per mesi. Con una puzza di pipì e di merda che inondava tutta la redazione. Una volta entrai e venni aggredito dall’animale, a quel punto lo avvisavo prima e ci incontravamo a metà strada. Quando è andato via abbiamo dovuto bonificare tutto”.
Poi Sallusti mette in dubbio i problemi fisici di Oscar Giannino: ”Oscar è uno che non mangia, millanta dei problemi fisici che gli impediscono di mangiare poi c’è chi lo trova a svuotare il frigorifero alle tre di notte”. ”Il suo inserto (Libero Mercato, ndr) – dice Sallusti a La Zanzara – aveva costi esorbitanti, tanto che costava più l’inserto dell’intero giornale”. E poi accusa Giannino di essere ”incapace” di gestire le spese ”tranne quelle pro domo sua, che gestiva benissimo”.
