Un battibecco in diretta tv tra Alessandro Sallusti, direttore del quotidiano della famiglia Berlusconi e Rinaldo Arpisella, collaboratore di Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria ha richiamato l’attenzione sulle ragioni originali per cui i pm della Procura di Napoli hanno intercettato telefonate e sms tra giornalisti del Giornale. Da lì infatti sono partite poi le indagini, finite con clamore su giornali e tv, centrate però sulle parole dette dal giornalista Nicola Porro.
Il punto di partenza, passato in secondo piano per il clamore della contrapposizione tra Giornale e quindi Berlsuconi e la Marcegaglia, abilissima nella strumentalizzazione, è perché la Procura di Napoli facesse ascoltare il telefono di Arpisella.
Sallusti ha sostenuto infatti che la Procura stava intercettando il telefono di Arpisella perché quest’ultimo è indagato. Arpisella nega.
E allora perché? è la domanda, che dovrebbe inquietare cittadini, politici e giornalisti, al di là dei miopi interessi, anche momentanei, di schieramento.
Lo scontro fra Sallusti e Arpisella è riportato nel dettaglio dal Giornale e anche dal Corriere della Sera. Repubblica si limita a riferire le parole di Sallusti sulla Marcegaglia, verso la quale non è stato certo tenero: “La Marcegaglia è un’isterica, non dovrebbe essere a capo di Confindustria”.
Repubblica invece appare molto bene informata sulle prossime mosse dei pm napoletani: “Nel mirino ora c’è Feltri, presto sentito in Procura”.
L’articolo del Giornale, firmato da Mariateresa Conti e Andrea Cuomo, sostiene: “Il portavoce di Emma Marcegaglia, Rinaldo Arpisella, dice di non essere indagato, ma probabilmente lo è, forse non lo sa. Quel che è certo è che dice di non saperlo. Almeno al programma di approfondimento di La7 «In onda», al quale il braccio destro di Emma Marcegaglia è intervenuto ieri [sabato 9] sera in diretta telefonica, per contestare quanto aveva appena detto il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, ospite del programma condotto da Luisella Costamagna e Luca Telese”.
Prosegue l’articolo: “Cosa aveva appena detto Sallusti? Semplicemente che un’indagine deve esserci per forza, dal momento che sono stati intercettati lo scambio di telefonate e anche un sms che Arpisella ha avuto con il vicedi rettore del Giornale , Nicola Porro. Semplice il ragiona mento. Delle due l’una: uno dei due interlocutori deve es sere per forza indagato, altri menti si sarebbe in presenza di intercettazioni non legitti me a cittadini non sotto indagine”.
Prosegue il ragionamento: “Considerato che l’accusa nei confronti del vicedirettore del Giornale è una conseguenza di quell’intercettazione telefonica, con ogni probabilità l’indagine, se c’è, deve riguardare l’altro interlocutore. Arpisella, appunto”.
In trasmissione Sallusti ha detto: “La cosa che non è chiara è che è stato intercettato il telefono del suo braccio destro (appunto Rinaldo Arpisella, ndr ), intercettato perché sotto inchiesta”.
Arpisella ha chiamato subito in diretta, affermando: “Io non sono indagato”.
Al che Sallusti ha replicato: “Non si capisce come, se non è indagato, avesse il telefono sotto controllo. Allora c’è un abuso da parte della procura di Napoli che intercetta senza indagare?”.
L’articolo del Giornale prosegue così: “Certo evidentemente da parte di Confindustria e della presidente Emma Marcegaglia, c’è nervosismo, per l’indagine che con ogni probabilità riguarda il suo braccio destro Arpisella e per un caso che giocoforza ha finito con l’accendere i riflettori sull’organizzazione degli industriali, e in termini non del tutto positivi”.