ROMA – La sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha licenziato il suo vicesindaco Guido Montanari, che aveva mandato i vigili al Salone dell’Auto, nel frattempo trasferitosi a Milano per l’edizione 2020. Appendino prova così a chiudere l’ultimo caso che ha scosso non poco la sua giunta e ne dà annuncio lei stessa via Facebook, a poche ore dalla prova del Consiglio comunale di questo pomeriggio.
“La decisione – spiega la prima cittadina – segue le frasi pronunciate sul Salone dell’Auto che non hanno visto smentita. Una scelta non facile dal punto di vista umano, ma che ho ritenuto necessaria nell’interesse della Città e della sua immagine”.
Riferendosi all’ultima kermesse dell’Auto, Montanari aveva detto che fosse stato per lui “il Salone non ci sarebbe mai stato” aggiungendo di aver sperato che “arrivasse la grandine e se lo portasse via”. Parole giudicate dalla stessa sindaca “inqualificabili” ma che hanno fatto traboccare il vaso in maniera incontrollata, al punto da spingere la manifestazione, che ha avuto 700 mila visitatori e ricadute stimate in quattro milioni di euro, ad annunciare il trasloco a Milano.
Uno strappo che ha aperto l’ennesima crisi nella giunta, con voci insistenti di possibili dimissioni da parte della Appendino. A farle da scudo era intervenuto anche Luigi Di Maio, scagliandosi contro la “minoranza rancorosa”. Oggi la sindaca ha sciolto le riserve: “Al Prof. Guido Montanari va il ringraziamento per il lavoro svolto in questi tre anni”, ha detto revocandogli le deleghe.
Ma Montanari non ci sta e alla Appendino ha risposto che “non ho nessun motivo di dimettermi”. E aggiunge: “Colgo un orientamento legato ai vecchi poteri forti della città“.
Quindi, intervistato dall’Ansa, spiega di aver “operato molto bene in sintonia con lei, con la giunta e con i consiglieri, la più parte delle volte, e che stavamo portando a casa la revisione del piano regolatore e la sua semplificazione, 80 milioni di urbanistica portati a casa in oneri di urbanizzazione, 70mila metri quadri di verde recuperati dove c’era cemento, un po’ di servizi, un po’ di miglioramenti di alcune zone periferiche”.
Un lavoro, prosegue Montanari, “da finire”. “Se Chiara ritiene di interromperlo è una sua scelta – sottolinea – Revocare le deleghe è un suo potere, consiglieri e assessori valuteranno”. Secondo il vicesindaco a cui Appendino ha revocato le deleghe “il sistema economico” della città “ha visto in me una figura di riferimento negativa”. Tesi che Montanari respinge al mittente: “Sono sempre stato per lo sviluppo – conclude – purché sostenibile”. (Fonte: Ansa)