Salvini a Mosca in missione di pace, biglietti aerei? E la carta di credito di Capuano s'inceppò...
Totò e Peppino in missione a Berlino…viene in mente questa reminiscenza in rima della commedia, della commedia insieme grottesca di indimenticabili film in bianco e nero. Commedia, spesso tenuta in equilibrio giocoso sul filo del paradosso, con alla base sempre però una maschera fissa della commedia italiana: quello che si arrangia, si arrangia parecchio, una ne fa, cento ne inventa, mille ne millanta. Poi, al momento di tirar fuori la carta di credito…
Corposo e ponderoso articolo de La Verità, se i fatti riportati corrispondono a verità, allora vuol dire che copione e sceneggiatura dei film di Totò prima, Sordi e Verdone poi si sono trasferiti, battute e trovate comprese, nella realtà, nella cronaca, nella politica. O in quel che della politica ne rimane. Si sta organizzando il viaggio di Salvini a Mosca. Il bagaglio è niente meno che quello di portare proposte e linguaggio di pace, Salvini non viaggia leggero. Lui stesso dirà: mica un viaggio di piacere…Qualcuno sta stendendo agende di incontri e contatti a Mosca, perfino un pranzo con Lavrov ministro degli Esteri russo.
Roba impegnativa, non si fa la Storia ma quasi. I contatti con la Russia li sta tenendo, non è dato sapere se in esclusiva, Capuano Antonio di Frattaminore, o Frattamaggiore? Si affaccia prosaica questione in una missione per conto della Pace, uno snodo plebeo ma i qualche modo inevitabile: i biglietti aerei. Rotta Italia-Turchia e poi forse altro scalo e poi finalmente Mosca. E ritorno. I turchi danno una mano a programmare e prenotare, non certo a pagare. Chi paga dunque i biglietti? Giunge questo piccolo ma sincero momento della verità.
Antonio Capuano solerte collaboratore di Salvini nella missione a Mosca per la pace estrae la sua carta di credito. E che ci vuole a pagare un po’ di biglietti aerei? Sono un bel po’, però qui si fa la Pace! Però, dannazione, scalogna, iella, la carta di credito s’inceppa, non va. La sequenza è gemella di quella di chi ha sempre una banconota da 100 euro per pagare il caffè, quindi…La sequenza è gemella di quella di chi ha dimenticato il portafoglio a casa…La sequenza è un must nella sceneggiatura della commedia italiana dove opera la maschera fossa di chi si arrangia, molto si arrangia, una ne fa, cento ne inventa, mille ne millanta. E Salvini? Salvini ha le sue strategie, priorità, riflessioni. Lasciamo l’ipotizzare astratto del perché Salvini si avvale di Capuano. Al concreto: che fareste voi se un solerte consulente-collaboratore vi stesse organizzando un viaggio di lavoro programmando incontri con manager e imprenditori per u colossale affare e al momento di pagare il conto al ristorante dove state pranzando tirasse fuori la carta di credito e poi annunciasse: mannaggia, non funziona?
Per la cronaca, almeno secondo cronaca de La Verità: i biglietti aerei per la missione Salvini a Mosca per la pace li avrebbero poi pagati i russi, il quotidiano riporta che si erano offerti di farlo. E mica russi qualsiasi…però non spoileriamo l’articolo de La Verità. Ma questo, onestamente, è il meno: nella commedia grottesco classica l’obbiettivo è sempre che paghi qualcun altro. Non c’è bisogno di fare dietrologia sul perché i russi avrebbero messo mano al portafoglio, probabilmente era, nella sceneggiatura, la mossa successiva alla mossa della carta di credito.