ROMA – Nel bel mezzo di un consiglio dei ministri decisivo per concertare la strategia per evitare la procedura d’infrazione, Salvini ieri ha salutato tutti – da un basito presidente del Consiglio a un ministro dell’Economia che invano ancora stava aspettando una risposta su dove avrebbe trovato le coperture finanziarie alla flat tax – e se ne è andato.
Video diretta Facebook con gabbiano dal Viminale. Prima al Viminale, sede del ministero dell’Interno che dirige: da qui, precisamente dal tetto, una mezz’ora dopo, verso mezzogiorno, è partita la diretta facebook con la quale il cosiddetto Capitano parla direttamente al mondo di fuori senza la fatica e gli imbarazzi della mediazione politica.
Protagonista dell’improvvisato show di Salvini un gabbiano romano particolarmente aggressivo, subito reclutato per dare una botta al sindaco: “togliete l’immondizia dalle strade, non se ne può più”, incalza mentre paragona i fastidiosi volatili a dei mostri, degli F35, “sembrano pterodattili”.
Nel frattempo si diffonde la notizia dell’arresto di Paolo Arata, consulente della Lega sui temi dell’eolico ma soprattutto presunto corruttore di Siri, il sottosegretario leghista dimissionato, con il presidente della commissione anti-mafia grillino Morra che ha formalizzato l’audizione dello stesso Salvini. Con più d’uno da M5S, Di Battista in prima linea, che si spinge velleitariamente a chiederne le dimissioni.
Mini Aventino con i suoi ministri sul terrazzo di casa sua. Nel pomeriggio, a conferma che l’uomo forte del governo ha deciso di ballare da solo, riunisce i suoi a casa sua, a Piazza Grazioli, tutti i ministri convocati. E’ qui la festa, nel senso che, se una soluzione allo scontro con la Ue sarà trovata, è dal consesso leghista che uscirà. Per meglio dire: è da qui che non uscirà, perché in certi frangenti non decidere vale una decisione. L’Europa matrigna può aspettare.
Un mini-Aventino si affrettano a titolare i media online, un testa-coda storiografico visto che in questo caso è la maggioranza al potere a ritirarsi in separata sede disertando i luoghi istituzionali del confronto.
Segue regolare dispaccio social. “Su sicurezza e immigrazione, su lotta alla mafia e alla droga, sempre avanti con la ruspa. Dalle parole, ai fatti!”, ha scritto su Facebook pubblicando una foto che lo ritrae sul terrazzo della sua casa romana con Marco Bussetti, Lorenzo Fontana, Giancarlo Giorgetti, Gianmarco Centinaio, Giulia Bongiorno.
Della manovra che verrà, della risposta alla Ue sulla procedura di infrazione, della sterilizzazione degli aumenti Iva, di come finanziare la flat tax, nessuna comunicazione, né al popolo trepidante né, tanto meno, al ministro dell’Economia Tria che oggi alla riunione dell’Ecofin potrà portare al massimo sorrisi, mezze speranze di crescita, vaghe promesse di tagli.
Lui, Salvini, da quei tavoli, da ogni tavolo in qualche modo vincolante, dal governo alla Ue, si tiene a distanza di sicurezza pur di non lasciare sue impronte sui provvedimenti lacrime&sangue che inevitabilmente arriveranno a dama. Intanto alle riunioni dei ministri dell’Interno Ue, dove non va mai, ci manda il suo vice Molteni: “Non vedo dove sia il problema”, ha tagliato corto. (fonte Ansa)