
SUSA (TORINO) – Sandro Plano ha battuto per soli 8 voti, il candidato uscente del centrodestra Gemma Amprino diventando per la seconda volta nella sua vita sindaco di Susa.
Iscritto al Pd ma fermamente contrario alla Tav Torino-Lione, Sandro Plano la sera dell’11 giugno ha giurato in consiglio comunale ed ha spiegato che non sarà il sindaco di tutti:
“Non sarò il sindaco di tutti, sarebbe ipocrita prometterlo, e con le nostre scelte non accontenteremo tutti. Ma queste sono le regole della democrazia. Mi opporrò al Tav con gli altri sindaci: qui servono ospedali, servizi, commercio, turismo e non grandi opere”.
Durante il suo giuramento, la sala è gremita. Plano ha ribadito la sua piena contrarietà all’opera ed ha promesso di agire contro il Tav assieme agli altri sindaci:
“Da anni in Valle sono state costruite opere pubbliche di ogni tipo dighe, autostrade, tunnel, centrali, acquedotto di valle, eppure siamo poveri come la Valle di Lanzo e la Val Chisone. Questo significa che il modello di sviluppo delle grandi opere non funziona. Bisogna puntare su altro: servizi, commercio e turismo”.
L’ex sindaco Gemma Amprino, durante il suo intervento ha ricordato di aver ricevuto proiettili e minacce. Plano ha ricordato di aver ricevuto anche lui
“minacce e proiettili, perché fa parte degli aspetti negativi della politica. Per fare una battuta, i proiettili in una busta non mi fanno paura, se sono nella pistola mi terrorizzano e quando finiscono in testa non mi spaventano più”.
Il comune ha ricevuto dallo Stato delle compensazioni per la Tav. Per Plano questi 8 milioni stanziati sono pochi
“e in realtà non compenseranno le persone che avranno danni dall’opera. Dire che non chiuderanno l’ospedale solo perché passerà la Tav è ridicolo: si tratta di servizi fondamentali per un territorio alpino, che ci spettano di diritto”.