LADISPOLI (ROMA) – ''Noi andremo avanti, per fermarmi dovranno spararmi''. Lo ha detto la presidente della Regione Lazio Renata Polverini intervenendo all'inaugurazione della sede di Citta' Nuove, a Ladispoli. ''Eravamo rivoluzionari nel sindacato – ha detto – ora siamo rivoluzionari in Regione, dove sta succedendo quello che succede dopo vent'anni di sistema ingessato in cui si vogliono cambiare le cose. Oggi mi sento un kamikaze che esplode in un sistema regionale, e che restera' a chi vuole mantenere le cose come sono''.
In merito alle questioni sanitarie, Polverini ha aggiunto: ''Meglio che ci attaccano, io auspico che lo facciano tutti i giorni, perche' la gente ci ferma per la strada e ci dice di andare avanti, perche' se ci attaccano vuol dire che stiamo facendo bene. Mi arrivano lettere di medici che spiegano perche' oggi succedono queste cose. Mi arrivano e-mail di sindacalisti che spiegavano cosa si stava organizzando al San Camillo, in occasione del programma de La7".
"Ma noi siamo cosi' – ha aggiunto Polverini – ribaltiamo le situazioni. Quella schiena dritta che abbiamo dimostrato nel sindacato ora ce l'abbiamo in Regione, e chiederemo ai nostri candidati di avere lo stesso comportamento che abbiamo noi, quello che non piace alle lobby ma piace alla gente. Continueremo ad attaccare sempre piu' in alto, ed e' per questo che ci vogliono fermare. Ma per fermarmi mi dovranno sparare, nessuno mi pieghera'. L'assessore alla sanita' del Veneto mi ha detto: 'E' vergognoso l'attacco che subisci, si capisce che accade perche' stai facendo le cose bene'. Noi in campagna elettorale abbiamo portato alla vittoria il centrodestra. Stiamo sulla barca – ha concluso – e se il comandante non abbandona la nave, la nave si riprende e si riparte. Quando il gioco si fa duro noi ci stiamo''.
