«Sono impegnato in una battaglia politica molto dura su più fronti: target del centrodestra ma anche bersaglio del fuoco amico», ha affermato il governatore. Vendola ha così commentato la sua presunta iscrizione sul registro degli indagati per concussione: le voci si sono diffuse negli ultimi giorni e sono relative all’inchiesta sulla sanità pugliese.
Vendola parla di «una costante strumentalizzazione di vicende che non hanno alcun rilievo penale e che rischiano di diventare un’arma impropria della politica» ma si definisce anche «impermeabile» a questi «schizzi di fango».
«Capisco di essere un’anomalia politica – dice – La Puglia è un laboratorio di riformismo radicale. Peccato che qualcuno l’abbia voluto trasformare in lotta di potere, mandando a quel paese una stagione di successi indubitabili».
In altre dichiarazioni, rilasciate stavolta al Corriere della Sera, Vendola rincara la dose e aggiunge che «certe notizie» sembrano uscire non più da «meccanismi a orologeria», ma «col cronometro». «Penso che mi hanno fatto una porcata».
D’Alema? È la «balia di Boccia», dice. Poi le previsioni sulle primarie di domenica: «Le vinco io con il 60%, e con D’Alema fermo al 40%… cioè no, con Boccia fermo al 40%».