“Saviano deve lasciare la Mondadori”… ma il tormentone veste di ideologia un puro interesse commerciale

Lo scrittore Roberto Saviano dovrebbe lasciare la Mondadori? Il dibattito è forte ed acceso. Il tema è stato proposto con clamore dal quotidiano Libero, che collega le recenti prese di posizione di case editrici di libri sul tema delle intercettazioni,  come una manovra per mettere in difficoltà la Mondadori, isolarla e rendere incompatibile la presenza di Saviano tra i suoi autori.

Ci sarebbero, secondo Libero, case editrici pronte a svenarsi per accogliere a braccia apperte l’autore di “Gomorra”.

Forse però le domande da fare sono altre: Saviano vuole veramente lasciare la Mondadori? Gli converrebbe?

Da un punto di vista economico la risposta è semplice: no, non gli converrebbe. Inutile nasconderlo: la Mondadori è la più grande e più forte casa editrice italiana ed offre una copertura maggiore, rispetto anche a concorrenti del calibro di Rizzoli o Feltrinelli, su tutti quegli aspetti complementari alla pura e semplice pubblicazione di un libro, che stanno tanto a cuore agli autori e che spesso determinano il successo di una tiratura.

Quindi perchè cambiare?

Il fatto di essere un autore di sinistra che scrive per la casa editrice di Berlusconi non può e non dovrebbe essere un motivo valido a meno che non ti vengano imposte delle limitazioni a livello creativo e produttivo. Cosa che a Saviano, per sua stessa ammissione, non è ancora successo. Certo Berlusconi avrà pure parlato male di “Gomorra” e di Saviano, ma questo è un altro discorso.

Allora ecco che ritorna la domanda: perche Saviano dovrebbe lasciare la Mondadori? Le pressioni, solamente ideologiche, forse non sono ancora troppo forti per fargli abbandonare la casa editrice di Berlusconi ma Saviano deve fare i conti con un’altra incognita.

Non sembra nemmeno che Saviano prenda in seria considerazione questo ragionamento: che dopo tutto il tormentone del “vattene dalla Mondadori” qualche lettore di sinistra sensibile al nome dell’editore potrebbe decidere di non continuare a comprare i suoi libri se non cambia sponda?

Ma forse solo pochi di loro collegano Saviano alla opposizione vocale a Berlusconi, che è abbastanza recente e per di più provocata dalle intemperanze dello stesso Berlusconi,  mentre leggono con piacere i libri di Saviano come si fa con Grisham o con Turow. Magari molti lettori di Saviano sono radicalmente nordisti, che traggono notevole godimento dalla lettura dei suoi libri e anche puntuale conferma della loro insana convinzione sulla criminalità mentale del meridione.

Quando si parla di personaggi di sinistra o comunque contro Berlusconi che scrivono per la Mondadori, i nomi sono svariati, basti pensare per esempio a Walter Veltroni (sempre che lo si riconosca davvero “contro”).

Ci sono casi di “abbandono”, come quello ormai ventennale di Giorgio Bocca e quello del comico Daniele Luttazzi che passò da Mondadori a Feltrinelli dopo che la casa di editrice di Berlusconi censurò e ritardò l’uscita del suo libro “Satyricon” a sua insaputa. Ma questo a Saviano non è ancora successo.

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Alessandro Avico