ROMA – La manovra e' stato ''un fatto importante'' per ''dare una risposta immediata ai mercati'', ma adesso ''c'e spazio per ragionare'' e ''magari per aggiustarla…''. Lo afferma l'ex ministro Claudio Scajola che, in un'intervista a l'Avvenire, auspica ''un provvedimento condiviso''.
Dalle pagine dei quotidiano della Cei, l'esponente de Pdl ''manda da dire al ministro Tremonti'' di fare ''attenzione, alle famiglie e alle imprese''. ''Questa manovra – osserva ancora Scajola – fa anche crescere la pressione fiscale, quella vera, quella che i mercati non sanno vedere. Il peso reale viaggia tra il 51 e il 52 per cento. E c'e' un altro dato allarmante: nella classifica dell'evasione fiscale siamo il secondo Paese al mondo''.
Per Scajola il contributo di solidarieta' ''colpisce chi le tasse le paga gia'' mentre ''un punto di Iva in piu' porterebbe 5-6 miliardi ogni anno senza deprimere i consumi''. Sull'abolizione delle Province si dice contrario per quelle piccole e favorevole invece per quelle grandi con la costituzione delle Aree metropolitane, ed e' contrario a tassare i capitali rientrati con lo scudo fiscale.
Poi fa una previsione politica su Casini, con il quale ha una ''comune sensibilita'' su diversi temi: con l'Udl il Pdl ''e' nel Ppe e le nostre strade sono destinate a incontrarsi di nuovo''. E alla domanda se il progetto vale anche per Fini, Scajiola sottolinea: ''vale per tutti quelli che condividono i valori della famiglia euro-popolare, per tutti quelli che a Strasburgo siedono sugli stessi banchi''.
