ROMA – Un passato da tassista ''per pagarsi i libri di seconda mano e conseguire la laurea'', poi medico nelle favelas brasiliane con tanto di cittadinanza carioca e benefattore delle ''suore luigine con cui ha contribuito a raccogliere dalla strada 100 bambini''.
Domenico Scilipoti, 're dei peones', (titolo scelto anche per il libro sulla sua storia presentato con il premier Silvio Berlusconi) come di consueto parla di sé in terza persona e, approfittando della presenza del Cavaliere al suo fianco, ci tiene a difendere le sue scelte che lo hanno portato con un doppio salto mortale dal partito di Antonio Di Pietro al gruppo dei Responsabili, terza gamba della maggioranza.
E in una sala del Mappamondo gremita come per le grandi occasioni, con l'immagine del libro di Scilipoti (una sua foto in primo piano con appunto la scritta 're dei peones') proiettata in entrambi i lati della sala, ''Mimmo'', come lo chiamera' per tutta la conferenza stampa il Cavaliere, e' un fiume in piena. Aspetta trepidante l'arrivo del capo del governo che dopo avergli fatto rinviare la presentazione del volume, questa volta non salta l'appuntamento. Lo accoglie in sala e cede a lui la parola, improvvisandosi anche moderatore quando e' il momento di fare le domande.
Il presidente del Consiglio non gli risparmia elogi e pure qualche battuta per la sua tenacia: ''E' come un cane attaccato ai polpacci'' spiega il Cavaliere che lo definisce ''il simbolo della campagna diffamatoria della sinistra''. Scilipoti, aggiunge ''e' stato offeso e aggredito ma non ha mai querelato nessuno. Al di la' dei numeri lo considero una persona importante per la maggioranza''.
I supporter del deputato degli ex Responsabili (ora si chiamano Popolo e Territorio) non fanno mancare gli applausi. E' il turno poi del 're dei peones' e degli interventi in terza persona: ''Scilipoti – dice – e' uno che ha scritto 12 libri, da deputato ha fatto 140 interrogazioni, firmato 30 proposte di legge e ha partecipato a conferenze in giro per tutto il Paese''.
