Il presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato il decreto correttivo al dl anticrisi che contiene la misura dello scudo fiscale.
Nelle ore immediatamente precedenti alla ratifica Antonio di Pietro aveva duramente contestato la scelta attaccando Napolitano.
Per il leader dell’Italia dei valori,«il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, affermando che non poteva non firmare la legge criminale sullo scudo fiscale, ha compiuto un atto di viltà ed abdicazione».
Intervenuto a Roma ad un corteo per i precari della scuola Di Pietro ha continuato: «È proprio la Costituzione che affida al capo dello Stato il compito di rimandare le leggi alle camere controllando in prima istanza la loro costituzionalità. Così facendo – ha concluso il leader Idv – Napolitano si assume la responsabilità di questa legge».
Napolitano, però, aveva già manifestato la sua intenzione di ratificare la legge. Intervenendo ad un seminario sul meridione a Rionero in Vulture (Potenza), infatti, il presidente della Repubblica aveva risposto così ad un cittadino che gli chiedeva di non firmare la legge: «Nella Costituzione c’è scritto che il presidente della Repubblica promulga le leggi. Se io oggi non firmo, il Parlamento può votare un’altra volta quella legge, e nella Costituzione c’è scritto che io sono obbligato a firmare. Chi chiede di non firmare non lo sa».