La stragrande maggioranza dei professori meridionali che insegnano al Nord rimangono al Nord e non tornano al Sud. I dati, resi pubblici da uno studio della Fondazione Agnelli, smentiscono quanto dice il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, che ha annunciato l’introduzione di graduatorie regionali proprio per “dare continuità” all’attività didattica degli studenti: secondo il ministro infatti i docenti che arrivano al Nord dal Meridione chiedono immediatamente il trasferimento per tornare giù e in questo modo lasciano scoperte le classi in cui avevano insegnato.
Secondo i dati della Fondazione Agnelli, nel 2009, sulle circa 120 mila domande di trasferimento, solo 8 mila erano da una regione all’altra e di queste solo 3 mila da Nord a Sud. Ma quel che conta è che alla fine, dei 72 mila effettivamente trasferiti, siano stati solo 692 gli insegnanti che dalle scuole del Nord Ovest e del Nord Est si sono spostati in quelle meridionali: si tratta dello 0,5% rispetto al totale.
In Lombardia nelle graduatorie provinciali degli insegnanti precari gli iscritti non residenti sono il 44%, in Emilia Romagna il 42,5%, in Piemonte il 35%. Questo dato viene però spiegato anche con l’aumento della popolazione scolastica al Nord, mentre al Sud gli studenti sono diminuiti. Tra il 2007-2008 e il 2008-2009, nel sistema scolastico pubblico c’è stata una diminuzione di circa 12 mila studenti. Ma è stato il Sud, dove il calo demografico non è compensato dalla presenza crescente dei figli degli immigrati, a perderne ben 52 mila, mentre nel Nord il segno è positivo: più 18.500 nel Nord Ovest, più 19.500 nel Nord Est (e più 2.500 nel Centro).