ROMA – Il matrimonio finisce, i coniugi divorziano, ma il cane a chi va? Secondo la proposta di legge del Pdl a decidere l’affidamento di cane, gatto o coniglio che sia, sarà il giudice in assenza di accordo tra i due coniugi. La proposta di legge arriva dalle parlamentari del Pdl Michela Vittoria Brambilla e Giuseppina Castiello.
Il testo di legge, riportato da Repubblica, prevede l’affidamento esclusivo o congiunto dell’animale domestico:
“Il tribunale, in mancanza di un accordo tra le parti, a prescindere dal regime di separazione o di comunione dei beni e a quanto risultante dai documenti anagrafici dell’animale, sentiti i coniugi, la prole, se presente, e, se del caso, esperti del comportamento animale, attribuisce l’affido esclusivo o condiviso dell’animale alla parte in grado di garantirne il maggior benessere”.
Nel caso di affido condiviso entrambi i coniugi devono mantenere l’animale domestico:
“In caso di affido condiviso, salvo diversi accordi liberamente sottoscritti dalle parti, ciascuno dei detentori provvede al mantenimento dell’animale da compagnia in misura proporzionale al proprio reddito. In caso di affido esclusivo il mantenimento è a carico del detentore affidatario”.
La Brambilla e la Cestiello a sostegno della proposta hanno citato la sentenza della Corte di Cassazione del 2007, spiega Repubblica:
“Riconoscendo il cambiamento della natura del rapporto tra proprietario e animale di affezione, non più riconducibile alla mera proprietà di un oggetto di cui il detentore avrebbe la completa disponibilità, ha equiparato la necessaria tutela di un animale a quella che si deve a un minore”.