C’era anche Putin nei giorni in cui Ruby ha frequentato la casa del presidente Berlusconi? Le date coincidono: sono i tabulati telefonici a ricostruire il calendario degli incontri tra il premier e la minorenne marocchina, che si vanno ad aggiungere alle intercettazioni degli altri indagati, Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti. Oltre che alle ammissioni della stessa Ruby, ascoltata più volte dai magistrati quest’estate. Da tutti questi dati si può ricostruire il Ruby-gate. Sei volte, sei giorni diversi, tra un summit internazionale e un incontro di governo.
La prima il 14 febbraio, il giorno di San Valentino, con un abito da sera regalato e accompagnata da Emilio Fede, è cosa nota da mesi.
I tabulati del telefonino dicono che Ruby era ad Arcore dal 24 al 26 aprile, quando il premier ha incontrato il presidente russo Putin. Quel giorno, a Villa Gernetto a Lesmo e non ad Arcore, hanno parlato di un reattore nucleare in Russia, dell’energia atomica in Italia. Poi, la sera, Ruby era presente alla cena, a una di quelle ormai famose feste, dove  un’altra escort, Nadia Macrì, ha raccontato che le minorenni fossero delle habitué.
Sono i giorni caldi della rottura con Fini: i giorni della direzione del partito in cui va in scena la rottura con quello che sarebbe diventato il leader di Fli. Da quel palco Fini pronunciò il memorabile: “Che fai, mi cacci?”.
Ruby era a casa Berlusconi anche a Pasqua e pasquetta per allietare il padrone di casa, insieme ad altre ragazze, che sarebbero state portate da Lele Mora.
Ruby era ad Arcore anche quando il presidente Berlusconi, a fine aprile, ha incontrato Bossi per un vertice con la Lega: dai tabulati Ruby sarebbe arrivata poco dopo che Bossi era uscito.
Ruby  forse è stata anche nella villa in Sardegna (così almeno risulterebbe dalle foto e dai filmati sequestrati dal pc della ragazza).
Rimane aperta la questione: Berlusconi sapeva che Ruby era minorenne? E’ indagato, infatti, proprio per prostituzione minorile. Basta ripensare alle cronache recenti per poter azzardare una risposta: chiamò lui da Parigi a fine maggio nella questura milanese per chiedere che Ruby fosse affidata a Nicole Minetti. Una procedura che si usa solo per i minorenni, se la ragazza avesse avuto 18 anni o più, non c’era bisogno di alcun tutore legale.
