Senato: cinque mozioni sulla crisi e il ruolo dell’Italia in politica estera

ROMA – Le mozioni sulla politica estera presentate al Senato sono in tutto cinque, tutte ampie e dettagliate, piene di consigli e impegni per il professor Monti (che si dice ''molto soddisfatto'') in vista del Consiglio europeo. A presentarle sono state tutte le forze politiche: la maggioranza (Pdl, Pd, Terzo Polo, Coesione nazionale, Mpa), la Lega, l'Idv, Grande Sud e Coesione nazionale e, infine, una della radicale Emma Bonino sottoscritta da esponenti di vari Gruppi.

MAGGIORANZA: il testo, stilato con il ministro degli Affari esteri, Enzo Moavero impegna, in particolare, il governo Monti a ''continuare a perseguire con determinazione il rafforzamento del tradizionale ruolo dell'Italia quale membro fondatore dell'Unione europea'' e ''a promuove la continuita' fra le misure adottate in materia di 'six pack' ed il nuovo trattato, in particolare per quanto riguarda gli obblighi di riduzione del debito eccessivo che devono tener conto dell'andamento del ciclo economico e di altri fattori tra cui l'ammontare del debito pensionistico e del livello del risparmio privato; all'esecutivo viene chiesto inoltre di specificare il ruolo della Corte di giustizia europea; di rispettare il ruolo indipendente della Bce; di appoggiare l'introduzione della tassazione sulle transazioni finanziarie; di pensare alla costituzione di una agenzia di rating europea per porre al centro della politica dell'Ue la crescita e il rilancio, con l'introduzione di eurobond e project bond. La mozione di maggioranza inoltre invita Monti a considerare la possibilita' di creare un'agenzia di rating europea.

COESIONE NAZIONALE: la mozione, illustrata dalla senatrice di Io Sud Adriana Poli Bortone, chiede l'adozione ''di politiche fiscali funzionali alla crescita, anche negoziando con le istituzioni europee in merito alla concessione di fiscalita' di vantaggio quinquennale per le aree sottoutilizzate''.

LEGA NORD: la mozione boccia quanto finora ha fatto Monti e chiede all'esecutivo di concordare una tempistica graduale per la riduzione del debito pubblico in fase di approvazione del Fiscal compact per tener conto della recessione economica e riduzioni calibrate alle diverse esigenze degli Stati nella fissazione delle regole di rientro del debito pubblico. Si auspica inoltre una ''maggiore governance europea'', la creazione di una agenzia di rating europea e la revisione dei metodi di calcolo dei requisiti patrimoniali delle banche. –

IDV: nella mozione molti gli impegni chiesti al governo in sede Ue: dalla creazione di un'Agenzia europea dei beni comuni, in cui i beni e gli asset dei Paesi indebitati vengano gestiti in modo trasparente, all'emissione di eurobond e l'istituzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, oltre alla creazione di un'agenzia di rating europea indipendente ed autorevole. In sostanza l'Idv chiede ''un nuovo Trattato sulla stabilita''', un maggior coordinamento e governance dell'unione economica e monetaria. –

BONINO E ALTRI: la vicepresidente del Senato e' prima firmataria di una mozione che sottolinea l'importanza di porre in sede comunitaria l'obiettivo degli Stati Uniti d'Europa ed e' stata firmata, oltre che dai radicali, anche da alcuni esponenti di Fli, Cn e dai repubblicani.

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Daniela Lauria