Sergio Cofferati, controindagine primarie Pd Liguria. Ipotesi “tariffario” voti

Raffaella Paita e Sergio Cofferati

ROMA – Sergio Cofferati si è affidato a un avvocato per condurre una “controindagine” sulle primarie Pd in Liguria, quelle che hanno sancito la vittoria della renziana Paita a suo discapito. Una sconfitta, quella dell’ex segretario Cgil, accompagnata dalle polemiche su un voto considerato poco trasparente. Alla fine i garanti del Pd hanno certificato che, anche se c’è stata qualche mancanza, comunque il risultato resta quello. Cofferati è uscito dal Pd e, a quanto pare, ora studia le prossime mosse contro il risultato delle primarie. Scrive il Secolo XIX:

Il “cinese”, dopo aver più volte profilato l’ipotesi di portare carte in Procura, ha optato per un’altra strada, già intrapresa: nei giorni scorsi ha dato mandato a uno dei più noti penalisti genovesi, Stefano Savi, perché conduca una contro-indagine. E ha consegnato un primo dossier che include non solo i verbali dei vari seggi nei quali si è votato alle consultazioni dem, ma anche comunicazioni successive e interne al partito, fra militanti o componenti di direttivi che hanno palesato dubbi di varia natura.

Non solo. L’incarico al legale, come confermano qualificate fonti, include l’accertamento di possibili «tariffari», voti che potrebbero essere stati pagati, con cifre diverse in base alla zona, a estemporanei elettori. Il dettaglio è stato riferito da alcuni collaboratori di Cofferati ai consulenti, e sarà approfondito nelle prossime settimane.

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Elisa D'Alto