ROMA, 19 APR – Il contrasto alla corruzione è una ''priorita''' per l'Italia, ''anche dal punto di vista socio-economico'', ''un'occasione'' da non perdere per i partiti che in un momento come questo dovrebbero ''dare prova di maturità, promuovendo forme volte a un recupero di moralità e legalita'''. Lo dice al Corriere della Sera il ministro della Giustizia Paola Severino, sottolineando la possibilita' di correzioni marginali al suo emendamento sul disegno di legge ma non di stravolgimenti.
Il rinvio a dopo le amministrative, spiega, ''era prevedibile'' e la fissazione della discussione tra il 4 e l'8 maggio ''ragionevole''. Ma il Guardasigilli non ammettera' ''rallentamenti''. In questa eventualita' chiedera' infatti ai presidenti delle commissioni congiunte della Camera di ''fissare un calendario di sedute piu' fitto''.
Tutto ''è migliorabile'', precisa, ''ma non si può trasformare un progetto che ha un suo filo conduttore in un insieme disarmonico di norme che non combaciano piu' tra loro''. Per Severino intangibili sono le ''nuove norme e i criteri distintivi dei comportamenti''. ''Non si puo' – precisa – bloccare la produzione di nuove norme solo perche' vi sono dei processi in corso'', anzi nel caso di processi come quello a Milano contro Berlusconi o l'inchiesta su Penati ''fior di professori e giuristi hanno valutato che ci sia una continuita' normativa che non li mette a rischio''.
Modificare ''l'intero meccanismo della prescrizione – aggiunge – e' estremamente complesso, e nell'attuale quadro politico difficile''. Sulla responsabilita' civile dei magistrati, afferma, ''c'e' gia' un voto della Camera su un emendamento a cui il governo aveva dato parere contrario e andiamo verso un voto al Senato che potrebbe essere anch'esso a scrutinio segreto'' ma occorre ''trovare una via d'uscita rapida ed efficace, prendendo atto della situazione''. Sulle intercettazioni l'auspicio del Guardasigilli e' di arrivare ad un risultato ''condiviso''.
