Intitolare un vespasiano a Virginia Raggi. E’ l’idea, decisamente poco galante, lanciata da Vittorio Sgarbi in risposta alle parole di alcuni giorni fa pronunciate dalla sindaca di Roma.
Il critico d’arte e parlamentare, che in caso di vittoria di Enrico Michetti alle prossime comunali a Roma potrebbe diventare assessore alla Cultura, in una intervista alla Verità si è così vendicato per le parole di Raggi a L’aria che Tira.
Vittorio Sgarbi, la frecciatina di Virginia Raggi
Rispondendo alle domande di Myrta Merlino sulla squadra scelta dal Centrodestra per la corsa al Campidoglio, Virginia Raggi aveva polemicamente ricordato alcune immagini di Sgarbi memorabili.
“Il centrodestra appare spaccato in due ma giustamente lei mi ricorda anche Sgarbi – ha detto – Ne mettono insieme tre per farne uno. Tra l’altro io spero che Sgarbi non voglia fare il ministro del Rinascimento dal water di casa sua. Ci ricordiamo tutti quelle foto. Roma non ha bisogno di persone che si fanno foto nude o sul water”.
Vittorio Sgarbi, la risposta a Virginia Raggi
A distanza di giorni è arrivata la risposta di Sgarbi, che in un’intervista a La Verità afferma: “Se diventerò assessore le intitolerò un vespasiano. Come fosse un monumento alla sua amministrazione”.
Ma Sgarbi ha da ridire anche sull’inchiesta Mondo di mezzo, che ha visto coinvolti Buzzi e Carminati: “Quella roba è servita a Pignatone e alla Raggi: si sono inventati Roma mafiosa per poter ergersi ad eroi antimafia. Peccato che oggi anche la Cassazione abbia riconosciuto che a Roma la mafia non c’ era. E questi insistono”.
In sintesi per Sgarbi, Raggi merita un vespasiano perché “lei con altri, per amore della popolarità, si è divertita a distruggere l’immagine della città con la storia della mafia”.