“Mi pare doloroso e spiacevole che la sinistra europea abbia compiuto l’ennesima speculazione, montando un caso su una mia frase, estrapolata dal contesto di un mio ragionamento sul candidato della sinistra Martin Schulz…”, si legge nella nota invita da Berlusconi in merito alle polemiche scoppiate sulle frasi pronunciate dal leader azzurro lo scorso 26 aprile.
Quindi Berlusconi si rivolge direttamente a Juncker che pretendeva le scuse:
“A Jean-Claude Juncker, che non dovrebbe cadere in simili trappole da campagna elettorale, non ho che da ripetere quanto è già noto: rivendico il mio ruolo di amico storico del popolo ebraico, e dello Stato di Israele, che è e resta unico presidio di libertà e di democrazia in tutto il Medio Oriente. Nulla e nessuno può mettere in discussione questa mia convinzione profonda, testimoniata ripetutamente nell’arco degli anni, anche nei momenti in cui eravamo in pochi a farlo”, continua l’ex premier, evidenziando, inoltre come sia “paradossale che, in Italia e non solo, si siano scagliati contro di me non pochi esponenti della sinistra protagonisti di ambigue difese di Hamas e di Hezbollah”.
Berlusconi si dice “amico dei tedeschi”:
“Infine – si legge ancora nella nota di Berlusconi – è surreale attribuirmi sentimenti antitedeschi o una presunta ostilità verso il popolo tedesco, di cui sono amico. Se sono ostile a qualcosa, lo sono nei confronti di un’austerità controproducente, di alcuni vincoli e regole a mio parere gravemente sbagliati, che stanno inchiodando l’Europa intera a una lunga stagnazione economica”. E il leader di FI, conclude il suo comunicato così: “Dobbiamo tornare all’Europa dei Padri fondatori, tra i quali il grande leader tedesco Adenauer. E certe polemiche da campagna elettorale rischiano di distoglierci dal necessario e urgente dibattito sul futuro della nostra Europa”.
Qualche ora più tardi da Berlusconi arriva anche un attacco a Martin Schultz, leader dei socialisti europei:
Schulz vive di gloria riflessa dal 2003, dal dibattito tra me e lui” e sulle frasi di sabato c’è stata la “solita speculazione elettorale” da parte del candidato del Pse. Berlusconi si riferisce alla celebre gaffe del Kapò, quando al Parlamento europeo, l’allora premier definì così proprio Schultz nel gelo generale.