«Scomporre la sinistra per fare non nuovo partito sul modello del Psi fine ‘800? Nulla di nuovo rispetto a quanto disse al Congresso del Prc: la nostra proposta è invece la costruzione di una federazione della sinistra che rispetti le diverse identità e storie e che sia di alternativa al sistema capitalistico». È questa la replica di Paolo Ferrero, leader di Rifondazione Comunista, alla proposta dell’ex Presidente della Camera, Fausto Bertinotti.
«La storia non si ripete per cui è un po’ sorpassato il modello Psi dell’800: io guardo invece – aggiunge Ferrero – al modello, questo sì davvero nuovo, dell’America Latina». Poi, precisa Ferrero, viste le recenti non esaltanti esperienze, «scomporre la sinistra per fare un nuovo partito prefigura implicitamente altre scissioni: basta vedere del resto all’esperimento di Vendola».
Insomma, Ferrero non ci sta. «C’è oggi l’esigenza di dar vita ad una federazione della sinistra che rispetti storie e diversità di ciascun soggetto e politico e sociale, che ci si metta d’accordo su quel che unisce e si lasci fuori quel che ci divide e che sia di alternativa al sistema capitalistico, che costruisca un percorso di alternativa alla forma merce come unico criterio sociale».
Un “no”, dunque, alla mercificazione del lavoro, dei rapporti sociali e perfino dell’ambiente. «Mettiamola così: una federazione alternativa al Pd in Italia e in Europa avendo riferimenti nelle sinistre che stanno “a sinistra” della socialdemocrazia – conclude Ferrero – Io sono distante da Franceschini quanto da Fassino sul piano sociale».