Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha apposto il segreto di Stato sulla questione dei rapporti tra l’ex numero due del Sismi, Marco Mancini e la Telecom. Lo afferma il Corriere della Sera. Il Governo dunque interviene nel processo che vede accusati l’ex numero tre del Sismi e i vertici della sicurezza interna di Telecom. Con il ricorso al segreto di stato il governo Berlusconi di fatto blocca la possibilità di conoscere pubblicamente l’esatta dimensione degli illeciti perpretati e la natura dei rapporti tra grande azienda e servizi segreti.
In una nota uscita nella mattinata di martedì 5 gennaio la Palazzo Chigi conferma il segreto precisando, però, che è «solo parziale». La presidenza del Consiglio ha precisato che: «la tutela del segreto attiene agli atti di quel processo solo “in quanto riferibili alle relazioni internazionali tra servizi di informazione e agli interna corporis degli organismi informativi”. A fondamento dell’atto confermativo si pongono i principi enunciati dalla Corte Costituzionale, secondo i quali sono meritevoli della massima protezione proprio gli interna corporis dei servizi di informazione e i rapporti con gli organismi informativi collegati».
Mancini, è indagato a Milano per associazione per delinquere nell’ambito di una questione di spionaggio illegale che, secondo l’accusa, ha coinvolto la sicurezza interna di Telecom e i massimi vertici aziendali.
Berlusconi, sostiene il Corriere della Sera, ha inviato una lettera al giudice per le indagini preliminari Mariolina Panasiti, che lo scorso 13 novembre aveva chiamato in causa il governo dopo che Mancini, accusato anche di rivelazione di notizie non divulgabili, non aveva risposto invocando per l’appunto il segreto di Stato. Berlusconi ha quindi confermato la posizione dell’ex 007.
Nella sua memoria, Mancini aveva chiesto che i rapporti tra lui, l’investigatore privato Emanuele Cipriani – anch’egli imputato – e il capo della security di Telecom Giuliano Tavaroli fossero coperti da segreto di Stato. Secondo l’accusa, Mancini avrebbe passato a Telecom — attraverso la mediazione di Cipriani — numerosi dossier relativi ad attività e notizie del Sismi.
Telecom è indagata insieme a Pirelli per violazione della legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società per comportamenti illeciti dei propri dipendenti. Tronchetti Provera ha sempre smentito di avere intrattenuto relazioni con Mancini e di essere a conoscenza di eventuali attività illegali condotte dalla security dell’azienda.
Tavaroli, ex capo anche della security di Pirelli, Mancini e Cipriani sono indagati insieme a una serie di tecnici informatici nell’ambito dell’inchiesta avviata nel 2006 dalla Procura di Milano sulla presunta raccolta illegale di informazioni riservate. Le ipotesi di reato contestate a vario titolo ai diversi indagati sono di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione di segreto d’ufficio, appropriazione indebita, falso, accesso abusivo a sistemi informatici, favoreggiamento e riciclaggio.
Mancini era imputato anche nel processo sul “sequestro illegale” dell’imam musulmano Abu Omar a Milano nel 2003. Processo da cui è stato prosciolto nel novembre scorso per improcedibilità grazie al segreto di Stato apposto dal governo su alcuni atti che i giudici avrebbero voluto utilizzare.
Secondo il Corriere, con la conferma del nuovo segreto di Stato “Mancini vede allontanarsi la prospettiva di un nuovo rinvio a giudizio e invece avvicinarsi anche qui un altro proscioglimento per “non luogo a procedere”.