ROMA – Il sistema di valutazione di studenti e docenti, messo in piedi dal ministro Mariastella Gelmini, ha qualche “falla”. Il sistema si regge su tre gambe: un sistema di valutazione degli studenti (tramite test Invalsi); uno di valutazione degli insegnanti (tramite l’istituto Indire); un corpo ispettivo che valuta le scuole e i dirigenti scolastici.
Le ‘”falle”, sottolinea ‘Repubblica’, iniziano già dal primo step, ovvero nell’Invalsi. Il test è obbligatorio per elementari (seconda e quinta), medie (prime) e superiori (seconda). Solo che nel contratto dei docenti non è previsto nessun impegno per la distribuzione dei test, nè è scritto da nessuna parte quando e come debba avvenire. I sindacati sono sul piede di guerra perché sostengono che per la distribuzione dei test gli insegnanti debbano essere retribuiti con straordinari. Proprio per questo problema l’Invalsi rischia di non essere fatto. L prima gamba del sistema Gelmini verrebbe così a cadere.
Continuando a scandagliare il sistema della Gelmini si arriva alla seconda gamba, l’Indire. Che, scrive La Repubblica, non c’è. E’ stato chiuso con la finanziaria e nel 2007 e l’altro istituto, l’Ansas (l’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica) – che secondo i decreti del ministro Gelmini dovrebbe svolgere un ruolo di consulenza – è stato prorogato di un anno, ma non ha tra le sue competenze quelle di valutare scuole e insegnanti.