Silvio Berlusconi è a quota 308 fedeli in vista del 14 dicembre, ma nella caccia dei voti c’è sempre la variabile Radicali. Sono sei i voti in ballo che potrebbero mettere al sicuro il premier e sono in mano a Marco Pannella che per il suo soccorso pone due condizioni.
Secondo quanto scrive il Corriere della Sera al ministro della Difesa Ignazio La Russa, due giorni fa Pannella avrebbe detto che si aspetta «un segnale subito contro la dittatura di Michele Santoro», una sorta di sfiducia verso i conduttori che non garantiscono «democrazia e pluralismo» davanti al Cda e in commissione di Vigilanza. Poi c’è il tema giustizia e amnistia per il caos nelle carceri: «Faremmo un’offesa alla nostra cultura se non intervenissimo, magari sporcandoci le mani». Secondo la giornalista Monica Guerzoni «sull’amnistia La Russa si è mostrato negativo, però ha parlato di 12 caserme che potrebbero ospitare i detenuti cui restano due o tre anni da scontare».
In ogni caso Pannella ha lasciato tutto in sospeso e al Tg3 delle 19 di venerdì 3 dicembre ha detto: «Noi non siamo mai prevedibili». Se voteranno o meno la fiducia non sa: «Vedremo, noi lottiamo sempre».
Per Berlusconi intanto non resta che continuare a cercare di convincere l’ex pd Massimo Calearo (gruppo misto) e se Gianpiero Catone di Fli non andasse a votare il premier avrebbe 310 sicuri.