
Enrico Letta è volato in testa ai sondaggi. Ha sorpassato anche Matteo Renzi, 65,9 contro 63,5%. Ma alle primarie del Pd Renzi resta il favorito, parola di Nando Pagnoncelli, sondaggista di Ipsos.
“Non è difficile immaginare il perché dell’ascesa di Letta, i dati fanno dire al presidente di Ipsos, Nando Pagnoncelli, che «in un contesto di altissima volatilità del voto, mancano i punti di riferimento e il governo rappresenta un’ancora»,
a quanto riferisce Carlo Bertini, della Stampa. Letta e Renzi
“procedono quasi di pari passo da settimane e ora Letta ha due punti e mezzo in più, quindi è apprezzato da quasi due terzi degli elettori come Renzi”.
La crisi in cui si trova l’Italia dovrebbe accentuare la richiesta di soluzioni più radicali meglio interpretate dal profilo di Renzi, ma, fa notare Pagnoncelli,
«da sempre l’Italia ha una forte componente moderata e anche se si invocano cambiamenti radicali, spesso si apprezzano di più cambiamenti graduali».
Rispetto a Enrico Letta, Matteo Renzi
«sfonda di più nello schieramento avversario, nel centro e nel centrodestra. Poi se si immagina il leader del futuro e del cambiamento, viene a tutti in mente Renzi, che beneficia di esser fuori dalla mischia; ma le domande di cambiamento determinano anche un’usura rapidissima delle persone».
Quali sono i bacini di riferimento dei due leader?
«Tra casalinghe e pensionati, che insieme fanno il 40% degli elettori, abbiamo il top del gradimento di Letta, anche tra i cosiddetti garantiti, cioé i redditi fissi. Tra i più giovani Letta ha un consenso più contenuto, sul 57%, superando i 50 anni supera il 70% e oltre i 65 anni sale addirittura al 75%. I più giovani esprimono un giudizio più positivo rispetto a quelli di età più avanzata su Renzi. Il quale registra da due settimane una lieve flessione in cui sembra risentire della posizione non definita sulla sua partecipazione al congresso. Il Pd non viene molto penalizzato da questo scontro tra candidature, ma se si supera un certo livello questo diventerà un problema prima e dopo il congresso».
Però se Letta e Renzi dovessero correre entrambi alle primarie del Pd, l’impressione di Pagnoncelli è che Renzi resterebbe favorito:
«Letta sarebbe un avversario temibile, ma Renzi ha una capacità di attrazione che va al di fuori del bacino di centrosinistra. In questo bacino, ormai lo giudicano un vincente; nel centrodestra, da un lato c’è il consenso per Berlusconi, dall’altro soffrono che il Pdl non sia stato in grado di proporre un leader più giovane». A sorprendere molto è «quanto questo governo faccia bene al Pd, che sta beneficiando di questa situazione. In questa fase, sull’onda delle amministrative e del fatto che c’è un governo il cui capo è del Pd, il trend è di salita graduale da inizio giugno».
