Popolarità a picco, partito di scarso peso: il crollo di Fini secondo quattro sondaggisti

Gianfranco Fini

Il gradimento di Gianfranco Fini è in picchiata secondo alcuni tra i principali sondaggisti italiani. L’analisi dei numeri, effettuata da Libero, è impietosa nei confronti del presidente della Camera, che, come spiega il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, rischia di diventare più impopolare di Vincenzo Visco, ex ministro del governo Prodi e uno dei politici meno amati di sempre dagli italiani.

Secondo i dati forniti da Alessandra Ghisleri (Euromedia Research), la fiducia degli elettori in Fini è precipitata dal 50 al 30% in poche settimane. Numeri che sarebbero in controtendenza rispetto al gradimento di Berlusconi, che invece sarebbe sttabile al 60% con segnali di crescita.

Nicola Piepoli ha invece analizzato la situazione di Futuro e Libertà: attualmente varrebbe meno del 4%, un dato dovuto, come spiega lo stesso sondaggista, alla mancanza di un “effettivo partito”.

Maurizio Pessato di Swg, invece, per spiegare questo calo di credibilità tra gli italiani, punta invece l’indice sulla vicenda della casa di Montecarlo: “Quando uno non spiega, non può che perdere consensi”.

In sintonia con Pessato c’è Nando Pagnoncelli (Ipsos), per il quale l’affaire monegasco Fini-Tulliani avrebbe minato la credibilità non solo del presidente della Camera ma di tutto il ceto politico: “Se si votasse oggi, l’astensionismo sarebbe del 40%”.

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Alberto Francavilla