Toti sfonda in Liguria, mentre in Toscana e Puglia si profila un testa a testa, Marche quasi perse per il Pd.
Questo annunciano gli ultimi sondaggi sulle Regionali del 20-21 settembre (considerando poi le partite in Veneto e Campania già vinte dai governatori uscenti).
Sul Corriere della Sera, il sondaggista Nando Pagnoncelli prefigura il vantaggio netto del presidente Giovanni Toti in Liguria.
Liguria, Toti 22 punti avanti. Ritardo Sansa incolmabile
Il principale avversario Ferruccio Sansa, candidato unitario di Pd, M5S (e di altre forze politiche), è molto indietro.
“La differenza di oltre 22 punti appare difficilmente colmabile”. Non c’è partita, dunque?
“Nonostante la presenza di ben dieci candidati alla presidenza della Regione, il sondaggio mostra che la competizione è limitata a Toti (accreditato del 57,4%) e Sansa (34,8%)”.
Anche perché “la decisione di propendere per un candidato unitario da parte di Pd e 5 Stelle è stata faticosa e ha alimentato non poche contrarietà all’interno delle due forze politiche”.
Sondaggi Regionali: non pagano le somme algebriche a tavolino
E anche parecchie illusioni su un calcolo che si è rivelato sbagliato.
“Sulla carta la scelta appariva promettente, dato che la somma dei voti ottenuti nel 2015 dalla candidata del centrosinistra Paita (27,8%) e quelli della Salvatore (24,8%), era nettamente superiore rispetto al risultato di Toti che si affermò con il 34,4%”.
La politica, spiega Pagnoncelli, quasi mai è fatta di somme algebriche fatte a tavolino.
Testa a testa in Toscana fra Giani (Pd) e Ceccardi (Lega)
Diverso, sempre secondo il Corriere, l’andamento del confronto in Toscana.
Dove i due principali candidati “presentano sostanzialmente lo stesso livello di notorietà”, Giani 58% e Ceccardi 59%.
“E di gradimento (35% e 31%)”, ciò che sembra favorire di poco il candidato dem.
Puglia, Emiliano insegue, il Covid non lo ha avvantaggiato
Quanto invece alle regionali in Puglia, secondo il sondaggista de “Il Sole 24 Ore”, Roberto D’Alimonte, il candidato di centrodestra (39,6%) è sostenuto da una coalizione compatta.
Ma il governatore uscente recupera (38,2%) grazie a 14 liste acchiappavoti. Analizzando la situazione nel suo complesso, “per Emiliano è una corsa in salita. A differenza di altri governatori uscenti che si sono ricandidati, Zaia, De Luca, Toti, il Covid non sembra averlo avvantaggiato veramente”. (fonti Corriere della Sera, Sole 24 Ore e Agi)