ROMA – A furia di litigare, epurare e cacciare Beppe Grillo perde consensi. Il M5S, ”giĆ in discesa nell’ultimo mese (ĆØ passato dal 18-20% di novembre al 15% di questi giorni)”, ĆØ in procinto di perdere ancora consensi a causa delle tensioni interne di questi giorni: ĆØ quanto sostiene il sondaggista Nicola Piepoli che spiega all’Ansa la dinamica dello ”smottamento” dei consensi del Movimento cinque Stelle.
Chi beneficerĆ dei voti in uscita? ”Tutti e tre i poli – risponde Piepoli – ossia destra sinistra e centro, perchĆ© ĆØ quello il bacino dei voti protestatari drenati da Grillo. I voti non si inventano, vanno e vengono intorno allo stesso nucleo: chi vota a sinistra non vota mai a destra e viceversa, eccetto che nei casi di movimenti protestatari come quello di Grillo. CosƬ accade che se questo raggruppamento diminuisce la propria forza, i voti poi tornano nei rispettivi alvei e si ridistribuiscono nei luoghi da cui erano venuti. Ergo, sono tutti contenti se Grillo perde consensi perchĆ© tutti se ne avvantaggiano”.
Per Piepoli, comunque, era ”naturale che Grillo diminuisse le proprie forze: nei prossimi tre mesi, ossia a marzo, era giĆ stato posizionato sotto il 15%”. E questo perchĆ© si tratta della naturale evoluzione dei cosiddetti ”movimenti stocastici”, cioĆØ altamente variabili: dopo un avvio brillante si ridimensiona. Resta però uno zoccolo duro – sottolinea Piepoli – che si aggira attorno ai ”50 deputati”. Quindi, anche con una eventuale altalena dei consensi, Grillo e il suo movimento alla fine non dovrebbe scendere sotto quella soglia. ”Nel corso della mia carriera – spiega Piepoli – solo una volta mi ĆØ accaduto di assistere ad un fenomeno di rottura: era il ’94 quando il governo aveva oltre il 60% dei consensi e arrivò il decreto ‘salva-ladri’ che di colpo fece crollare di 20 punti i consensi: vedere i ladri uscire di galera fu per la gente un vero choc”.
