Crolla la fiducia in Silvio Berlusconi e nel suo governo. Il sondaggio mensile di Ipr Marketing per Repubblica.it attesta al 41 per cento degli intervistati una grande o sufficiente fiducia nel premier. Il mese scorso erano il 44 per cento.
A dichiarare “poca” o “nessuna” fiducia è più della metà degli interpellati, il 55 per cento.
La crisi economica, il caso Scajola e i conflitti interni al Popolo della Libertà tra finiani e berlusconiani hanno fatto scendere il favore per il governo al 35 per cento, e una bsfiducia generalizzata nei partiti si traduce in una perdita per tutte le fazioni del 2 per cento, con la sola esclusione dell’Italia dei Valori.
Anche i ministri fanno le spese della disaffezione dei cittadini. Per la prima volta sono tutti i in negativo, con il picco di Altero Matteoli, Roberto Calderoli e Sandro Bondi che hanno perso tra il 3 e il 4 per cento di fiducia solo nell’ultimo mese.
Per quanto riguarda il premier, Berlusconi ha toccato l’apice di favore nell’ottobre del 2008: all’epoca Ipr Marketing attestava un 62 per cento di preferenze. Da allora però è iniziata la caduta. L’unico recupero di favore è stato lo scorso dicembre, sopo l’aggressione in piazza Duomo, che ha fatto guadagnare al premier 3 punti, portandolo dal 45 al 48 per cento.
La sfiducia dei cittadini si estende all’intero governo, che perde 3 punti percentuali solo nell’ultimo mese, 9 nell’ultimo anno.
Tra i membri dell’esecutivo il trend negativo interessa tutti, e sono molti i ministri che non arrivano al 30 per cento di fiducia tra gli intervistati, con il record negativo di Michela Vittoria Brambilla, di cui si fida solo un quarto degli intervistati.
La sfiducia nella politica è comunque generalizzata: i dati relativi ai partiti danno un 38 per cento di favori a Pdl, 36 per centro al Pd, 35 all’Udc, 32 alla Lega. Solo l’Idv è in crescita, e raggiunge il partito di governo con un 38 per cento di preferenze.