La realtà supera la fantasia e gli italiani sono gente sveglia, si adeguano: il “Partito du Pilu”, ognuno intende di quale pelo si tratti, di sicuro non quello che nella fantasia si accumula sullo stomaco dei cinici e cattivi ma quello reale di cui umana anatomia ci dota, alle elezioni prenderebbe il 2,3 per cento dei voti. Voti sicuri, di elettori che hanno già deciso. Ma un altro sette per cento dell’elettorato prende in esame la possibilità di votare il “Partito du Pilu”, sono gli elettori potenziali. E’ un sondaggio vero e non è uno scherzo, e poi in generale c’è poco da ridere. Il sondaggio è stato effettuato dalla Lorien Pubblic Affairs, l’esito è stato anticipato sul Riformista, l’indagine è stata compiuta prima che il film Qualunquemente di Antonio Albanese-Cetto Laqualunque uscisse nelle sale. Quindi non è un effetto collaterale del film.
Il “Partito du Pilu”, quello che affigge manifesti dove si legge: “Basta con la disoccupazione, basta con il carovita, basta con la giustizia” appare come cosa reale e tutt’altro che immaginaria al nove per cento dell’elettorato, la somma di quelli che lo voterebbero e di quelli che non escludono di farlo, anzi ci fanno un pensierino. Da notare che l’esito complessivo del sondaggio è tutt’altro che fantasioso e campato in aria: le percentuali raccolte dagli altri partiti, quelli “veri”, sono in linea con quelle di tutti gli altri sondaggi. Dunque l’elettorato è già pronto ad accogliere il “Partito du Pilu”, partito che in fondo forse già c’è.
La notizia viene raccontata anche durante l’intervista andata in onda ieri a Parla con me: