Governi e spread dal 1999 a oggi: D’Alema 25, Prodi 37, Berlusconi 458

Maggio 2008: Prodi lascia a Berlusconi, spread a quota 37 (Lapresse)

ROMA – Un indice che misura l’affidabilità del paese, ma anche la fiducia nei programmi e nella capacità di realizzarli da parte dei Governi. Dalla nascita dell’euro lo spread, cioè il differenziale di rendimento fra i btp ed i bund tedeschi registra, secondo gli operatori, la distanza fra lo stato di salute (e quindi la solvibilità) dell’economia italiana e quella tedesca, considerata la più robusta nell’Ue.

Un indicatore con il quale negli ultimi 12 anni si sono dovuti misurare quattro Presidenti del Consiglio (D’Alema, Amato, Prodi e Berlusconi) e che ha giocato un ruolo determinante nelle dimissioni dell’attuale Governo.

Massimo D’Alema, quando interrompe la sua prima esperienza da Presidente del consiglio nel dicembre 1999, per poi ripartire con il nuovo esecutivo fino all’aprile del 2000, navigava intorno ad uno spread inferiore ai 25 punti base, un valore 18 volte inferiore a quello della chiusura di venerdì scorso sui mercati. Dopo il D’Alema II è la volta di Giuliano Amato il cui spread da presidente del Consiglio oscilla fra i 30 ed i 40 punti base (36 al momento dell’uscita di scena nel giugno 2001).

Quattro anni di sostanziale ”pax” obbligazionaria con il secondo governo Berlusconi. I fondamentali economici consentono una gestione del servizio del debito senza particolari sussulti e, al momento delle dimissioni dell’esecutivo, nell’aprile del 2005, il differenziale con i bund è appena di 13 punti. Ancora un anno di Governo con il Berlusconi III (si chiude nel maggio del 2006 con uno spread intorno ai 28 punti), ma il rallentamento della crescita inizia a preoccupare gli investitori internazionali che credono poco alla riduzione del debito e spingono i titoli tedeschi. Nemmeno le elezioni che riportano Prodi a palazzo Chigi (maggio 2006) riescono a rassicurare i mercati. Il Professore lascia nel maggio 2008 a quota 37.

La curva dei rendimenti prende a impennarsi più violentemente con la crisi dei mercati inasprita dal fallimento della Lehman Brothers e lo spread sfonda per la prima volta quota 70 nel settembre 2008. Da allora una escalation continua di nuovi record segnata dall’aggravarsi della crisi internazionale, dalle spinte speculative nei confronti dei paesi dell’area euro in difficoltà e dal quadro politico interno, fino al nuovo record fatto segnare mercoledì scorso e al ripiegamento di oltre 100 punti registrato ieri con il rafforzarsi dell’ipotesi Monti.

Nella scheda i Governi succedutisi nell’era dell’euro, la data conclusiva ed il livello dello spread:

  • D’ALEMA I – dicembre 1999: 23
  • D’ALEMA II – aprile 2000: 34
  • AMATO II – giugno 2001: 36
  • BERLUSCONI II – aprile 2005: 13
  • BERLUSCONI III – maggio 2006: 29
  • PRODI II – maggio 2008: 37
  • BERLUSCONI IV – novembre 2011: 458
Published by
admin