Stamina, ok Senato al dl Balduzzi. Nobel Yamanaka “preoccupato per via libera”

ROMA – Il via libera alle stamina anche se come “terapie compassionevoli” agita la comunità medica internazionale. Il decreto Balduzzi, approvato in Senato e in attesa del sì della Camera, infatti, non piace al Nobel Shinya Yamanaka, ricercatore che deve il premio proprio alle sue ricerche sulle staminali. Yamanaka si dice preoccupato per il “sì” a terapie non provate ma il ministro Renato Balduzzi replica stizzito: “Nessun ok a terapie non provate”. 

Lo scontro arriva proprio nel giorno in cui il decreto Balduzzi ottiene il via libera al Senato e passa all’esame della Camera. La prima reazione è quella di Yamanaka che spiega: c’è ”preoccupazione per il fatto che trattamenti basati sulle cellule staminali non sperimentati in modo adeguato siano immessi sul mercato”.  Frase scritta sul sito della Società Internazionale per la ricerca sulle cellule staminali (Isscr), ed esplicitamente riferita al si’ del governo italiano a ”terapie non provate”.

“La recente decisione annunciata dal ministro italiano della Salute, autorizzando la somministrazione  di cellule descritte come mesenchimali a pazienti con malattie neurologiche ha destato preoccupazione nella comunità scientifica internazionale’‘, afferma sul suo sito la Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali (Isscr), presieduta da Yamanaka.

Balduzzi, chiamato in causa, non gradisce e replica che l’Italia ”non ha autorizzato alcuna terapia non provata a base di staminali”.  L’autorizzazione alla prosecuzione dell’uso del metodo Stamina avviene ”in via eccezionale” e sotto ”stretto monitoraggio clinico”, precisa il ministro.

‘Il Governo italiano – si legge in una nota del ministero della Salute – non ha autorizzato alcuna terapia non provata a base di staminali. Il decreto del 25 marzo 2013 ha solo concesso in via eccezionale la prosecuzione di trattamenti non conformi alla normativa vigente per i pazienti per i quali erano stati gia’ avviati alla data di entrata in vigore del decreto, la maggior parte dei quali in applicazione di sentenze della magistratura, e ha contemporaneamente imposto uno stretto monitoraggio clinico dei casi in questione”.

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Emiliano Condò