ROMA – Alta, bionda, elegante e soprattutto ministro dell’Ambiente: Stefania Prestigiacomo da sei mesi ha traslocato tutto il suo ufficio dal ministero alla sede di rappresentanza di Largo Goldoni a Roma. Al numero 47, nell’isola dello shopping chic della capitale, tra via Condotti e via del Corso, c’è un appartamento al secondo piano che il ministro si è prodigata a fare ristrutturare (nonostante fossero già stati fatti dei lavori da poco, spiega il Fatto quotidiano).
Quella nuova sede, lontana dal ministero e dalla maggioranza dei dipendenti, costa 70 mila euro l’anno d’affitto, stando ai conti del quotidiano. In più ci sono quegli 80 mila euro spesi per uno studio tutto bianco nuovo di zecca. Il Fatto snocciola anche la spiegazione che avrebbe dato il ministro a chi chiedeva il perché del trasferimento da via Cristoforo Colombo: “La sede del ministero è brutta e poco dignitosa, mi fa schifo. Almeno così sono vicina alla Camera dove devo andare a votare”.
Eppure quando a fine agosto una dipendente del ministero si è buttata dal settimo piano ed è morta, il ministro ha scritto una lettera datata 6 settembre (e poi sparita), secondo quanto racconta il Fatto, in cui parlava del “desiderio di essere più famiglia, di una maggiore attenzione al disagio della stanza accanto”.