L’architetto Stefano Boeri si sente pronto a sfidare Letizia Moratti alla guida di Milano come leader del centrosinistra. Sul candidato alle primarie del Pd c’è già l’etichetta: “Fratello di…”. Infatti se lui, milanese di 54 anni e curriculum gonfio, è molto conosciuto nel suo campo, l’architettura, e quasi anonimo in altri ambiti, il fratello Tito è bel più noto (economista ed editorialista di Repubblica). Famiglia a parte, c’è chi ha scavato nel suo passato e, tra i vari progetti di cui si è occupato, ha scoperto che Boeri ha lavorato anche per il G8 alla Maddalena.
“Come può uno che ha lavorato per mesi con e per Anemone in Sardegna senza accorgersi che la cricca intorno a lui ne combinava di tutti i colori, guidare un Comune come Milano? E ancora : è considerato vicino a Salvatore Ligresti per aver realizzato, insieme a Umberto Veronesi il Cerba (centro europeo per la ricerca) su terreni del costruttore di Paternò”, si chiede Davide Vecchi sul ‘Fatto’.
Perché questa volta il Pd ha scelto Stefano al posto del fratello Tito se vuole concorrere per la vittoria? Filippo Penati, vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia e capo della segreteria politica di Pierluigi Bersani, non si pone proprio dubbi: ”Boeri ha il profilo giusto per interpretare al meglio il progetto di riscossa civica di cui Milano ha bisogno. La sua profonda conoscenza della città, unita alla vasta esperienza di realtà internazionali ne fanno il miglior interprete di una metropoli europea quale Milano è , nonostante abbia subito quasi 20 anni di malgoverno di centro destra. Boeri può portare quel cambiamento e quell’innovazione di cui la città ha bisogno”.
Accanto alla polemica Boeri sì Boeri no, nel centrosinistra l’architetto deve fare i conti con Giuliano Pisapia, avvocato ed ex parlamentare del Prc, da mesi in corsa solitaria per le primarie. Sul suo sfidante ha commentato: ”Trovo molto positivo -che finalmente un’altra persona si sia dichiarata disponibile a partecipare alle primarie e auspico che possano esserci anche altri candidati che possono solo arricchire questo momento che anticipa la vera sfida, quella contro il centrodestra. Credo che il limite massimo per le primarie – ha concluso – debba essere la seconda settimana di novembre”.