ROMA, 27 LUG – Fa marcia indietro e si scusa ”con la Norvegia” e, soprattutto, ”con i parenti delle vittime”, l’europarlamentare Mario Borghezio, dopo le sue frasi-choc pronunciate sulle idee del killer di Oslo. Alla procura di Milano, che stamani ha aperto un’inchiesta nei suoi confronti, assicura che non si avvarrà dell’immunità parlamentare, ma non perde la vis polemica e si difende attaccando: ”Ccon Bossi non ho parlato – dice – non ho sentito nessun dirigente: comunque avrebbero potuto ascoltare meglio le mie parole originali”. In ogni caso, ”le dimissioni nessuno me le ha chieste”.
Le frasi incriminate, che hanno suscitato lo sdegno di tutto il mondo politico, Lega in prima fila, Borghezio le ha pronunciate nel corso di una trasmissione radiofonica, sostenendo che le idee di Anders Brievik ”al netto dei propositi violenti”, sono condivisibili al 100 per cento.
Frasi che hanno costretto il Carroccio ad intervenire, con il ministro per la semplificazione Roberto Calderoli a chiedere scusa alla Norvegia per le parole ”terribili e inqualificabili” del collega di partito. Parole seguite da una scia di polemiche e dalla ripetuta richiesta di dimissioni dell’europarlamentare. Lo sdegno per l’intervento dell’esponente del Carroccio non si è placato neppure oggi ed ha varcato i confini nazionali.
Stamane è arrivata l’indignazione del Presidente del Parlamento europeo, Jerzy Buzek, che, in una nota, ha definito i suoi commenti ”dissennati e offensivi” tali da non corrispondere ”alle idee di alcun partito politico che si rispetti”. Anche il ministro degli Esteri Franco Frattini è tornato a chiedere a Borghezio di fare un passo indietro e ”porgere le sue scuse personali” per quelle che ha definito ”frasi farneticanti”.
Poche ore dopo è arrivata la notizia della decisione della procura di Milano di aprire un’inchiesta conoscitiva sulle dichiarazioni rilasciate dall’esponente del Carroccio. Poi in serata, la marcia indietro. Borghezio si è scusato con la Norvegia e con i parenti delle vittime della strage. E si è messo ”a piena disposizione dell’autorità giudiziaria”. “Penso che la Lega – ha commentato – mi conosca e abbia capito il grado di strumentalizzazione delle mie parole”. E ancora: “Chi ha chiesto le mie dimissioni è cretino: farebbero meglio a chiederle ai ladri, non a me”.