La legge sulla Tutela degli alimenti numero 283 del 30 aprile 1962 era in vigore fino a metà dicembre 2010. Dopo quella data, la legge che permetteva di perseguitare chi vendesse cozze tossiche le mozzarelle blu, il maiale alla diossina, i cibi scaduti e “rinfrescati” con un’etichetta è stata cancellata, grazie all’entrata in vigore della procedura “taglia-leggi” (legge numero 246 del 28 novembre 2005).
Non esistono neppure i reati che contemplava: si tratta di episodi di cronaca che, oltre a quelli prima elencati, raccontano di cotolette alla salmonella, carne vecchia «ringiovanita» con i coloranti, vino adulterato con additivi chimici, olio di oliva fatto senza olive, farine alimentari con il prione (vedi Mucca pazza), mascarpone botulinato, ortaggi con il piombo, salse rese più rosse da sostanze cancerogene, acque minerali ricche in cloroformio, pane e mortadella agli escrementi.
C’era già stato un tentativo nel 2007 di “depenalizzare” tutti questi reati ma le polemiche bloccarono tutto. Oggi, invece, legge cancellata del tutto dal “taglia-leggi” tanto caro al ministro Calderoli.
Difficile ora correre ai ripari: da questo momento, e fino all’entrata in vigore di un’eventuale nuova norma, sarà zona franca. Ieri mattina il procuratore Guariniello ha segnalato il problema al ministro della Salute Ferruccio Fazio, che si è subito attivato per correre ai ripari. La zona franca, però, ora c’è. Niente più magistratura di mezzo (a parte i casi gravi o mortali da codice penale), niente più sequestri preventivi, niente più blitz dei Nas.
Intanto, l’opposizione accusa Calderoli. Il senatore del Pd Francesco Ferrante soiega: “‘La furia cieca del ministro Calderoli ha colpito ancora, e questa volta rischia di mandare gli italiani al pronto soccorso. Tra le leggi tagliate è finita incredibilmente la 283 del 1962, la norma sulla tutela degli alimenti che ha permesso nel corso degli anni di scoprire e punire veri e propri attentati alla salute pubblica, dalle cozze infettate dal vibrione del colera alle mozzarelle blu, passando per il vino adulterato chimicamente e le farine alimentari col prione. Questa cancellazione scellerata non sappiamo se sia frutto di distrazione,incompetenza o atto volontario, resta il fatto che il governo deve subito correre ai ripari”.
”Per riparare al guaio del ministro Calderoli, che ha già mandato al rogo leggi utili e funzionali – conclude Ferrante – presenteremo un emendamento al decreto milleproroghe per ristabilire la legge sulla tutela degli alimenti e salvaguardare la salute a tavola degli italiani”.