Camera, si discute il taglio di rimborsi ai partiti: presenti 20 deputati su 630

ROMA – Lunedì 14 maggio, in Aula alla Camera si discute sul dimezzamento dei rimborsi ai partiti: presenti 20 deputati, assenti 610. Davanti agli occhi sbigottiti di scolaresche pugliesi in visita al secondo ramo del Parlamento. Eppure Mario Monti aveva detto che sarebbe stata una riforma epocale. Un assenteismo così ampio sarà dovuto al lunedì post-week end o al fatto che si discuteva del taglio dei soldi ai partiti?

Tra gli altri erano presenti in Aula Maurizio Lupi, vice presidente della Camera che presiedeva la seduta, Gianclaudio Bressa (Pd) e Peppino Calderisi (Pdl) – i due relatori – e poi Cambursano (Misto), Vanalli (Lega), Zaccaria (Pd), Tassone (Udc), Lorenzin (Pdl), Favìa (Idv), Orsini (Pt), Misiti (Grande Sud), Gava (Misto Pli), Iannaccone (Noi Sud), Borghesi (Idv), Giachetti (Pd), Lanzillotta (Api), Bernardini (Pd). Tutti gli altri scranni—tranne quelli di Ugo Sposetti, già tesoriere dei Ds, e di pochi altri democratici e leghisti—erano vuoti.

La riforma che verrà votata in Aula stabilisce che i partiti abbiano bisogno di almeno un eletto per ottenere i rimborsi elettorali (che non sono più automatici ma dovranno essere richiesti formalmente e che saranno dimezzati rispetto agli attuali), un eletto o il 2% dei voti per il cofinanziamento, un eletto o l’1% dei voti per lo sconto fiscale. Sarà anche stabilito un vantaggio fiscale per chi dona dei soldi a uno o più partiti, un vantaggio che dal 19% attuale, per i partiti e le onlus, passerà al 27%, con una riduzione al 24% per il 2013.

Published by
luiss_vcontursi