ROMA, 1 SET – ''Bersani non poteva non sapere''. Cosi' Luigi De Magistris, sindaco di Napoli ed ex magistrato, parla – intervistato da la Repubblica – della vicenda che riguarda Filippo Penati. ''Mi irrita la sorpresa che mostrano il leader di partito di fronte ai casi Bisignani, Penati e quant'altro – spiega De Magistris – Penati era il capo della segreteria di Bersani.
Bisignani l'uomo di fiducia di Gianni Letta a Palazzo Chigi. I leader sanno sempre benissimo quel che accade nel loro cerchio stretto''. Poi osserva che ''sui casi di corruzione e concussione i partiti non sono mai arrivati per primi. Sono stati magistrati e cittadini a sollevare le questioni''. Sulla proposta dei 'due mandati' del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, De Magistris lo ritiene un limite ''troppo rigido'' che non risolve ''la questione morale'' ricordando che non avrebbe avuto senso stabilire tale limite a ''Enrico Berlinguer'' dal momento che ''dopo di lui il Pd non ha piu' avuto un leader di quel calibro''.
Il clima di fermento del Paese lo descrive cosi': ''Le battaglie della Fiom, quelle delle donne e degli studenti sono politica. Non a caso i partiti ne sono rimasti fuori''. La prima cosa che serve – a detta del sindaco partenopeo – per raccogliere questa ''energia'' e' una ''nuova legge elettorale'', e siccome il Parlamento ''non la fara' dico che si deve firmare per il referendum''. Infine il sindaco di Napoli ritiene che il governo, pur ''in grande difficolta''', arrivera' a fine legislatura, anche perche' ''ha paura di perdere le elezioni'' e il centro-sinistra ''non e' ancora pronto ad avanzare un'alternativa credibile a Berlusconi: ne' come modello, ne' come leadership''.