Tangenti Falck, Oldrini: "Con Penati rapporti complicati"

MILANO – ''Un fatto è certo: tutti conoscono i rapporti 'complicati' tra me e Penati; se uno va a dare soldi a Penati per influire su di me è cretino''. Così Giorgio Oldrini, sindaco di Sesto San Giovanni dal 2002, commenta il caso Penati in una intervista al settimanale OGGI in edicola da domani (anche su www.oggi.it).

''Io non ho mai preso un soldo da nessuno ma rivendico i miei interventi – dice Oldrini -. C'è un confine molto labile. Se ci sono tangenti uno va in galera, ma il sindaco non può essere un notaio''.

Sull'inchiesta il sindaco sestese afferma: ''Lasciamo lavorare i pm, uno dei due lo conosco: è una persona seria. Dico solo che i miei predecessori, Fiorenza Bassoli e Filippo Penati, sono riusciti a gestire senza drammi sociali il difficilissimo passaggio dalla Sesto delle grandi industrie a quella di oggi''.

Sull'imprenditore Giuseppe Pasini, accusatore di Penati, spiega: ''Uno, Pasini, mio rivale alle elezioni, mi chiedo perché non abbia tirato fuori prima queste cose. L'altro, Piero Di Caterina, imprenditore del trasporto pubblico in difficoltà, lo è diventato ancora di più quando l'Atm di Milano si è aggiudicata le linee che gestiva. Acceso da ira furibonda, ci accusa di non avere difeso la sua posizione, cosa si è tentato di fare, e di averlo ostacolato in un altro affare''.

''Di certo – aggiunge – i soldi non sono arrivati alla sinistra di Sesto. Ha fatto bene il segretario Bersani a reagire duramente, a difesa dei nostri militanti''.

Sull'accusa che gli viene mossa, concussione, in relazione alla trasformazione del Palasesto in Palaghiaccio, senza che gli sia arrivato, finora, alcun avviso di garanzia, precisa: ''La società sportiva che gestì la trasformazione accese un mutuo presso il Credito sportivo di Roma e lo passò a Pasini, che doveva costruire l'opera e che fece una fideiussione. Trovo l'accusa stravagante: concussione per fargli pagare un mutuo che doveva pagare. E, si badi bene, non per pagare una mia villa, ma le opere del palazzetto comunale. E tutto è poi iniziato nel 1999, quando ero solo un giornalista di Panorama. Mah!».

Infine, a proposito dell'assessore Pasqualino Di Leva, indagato, dice: «Lo conosco da quando avevo vent'anni. Vive in affitto in un casa di periferia, va in vacanza in un piccolo appartamento in affitto a Chiavari, spende soldi solo per le partite del Napoli. Ô accusato di aver commesso irregolarità edilizie. Se è vero, per me sarebbe un dolore''.

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luiss_vcontursi