ROMA – Un’unica percentuale di prelievo, del 5%, con una soglia innalzata a 200mila euro, livellata sugli stipendi dei parlamentari. E’ questa l’ultima ipotesi che circola nel Pdl per correggere il controverso contributo di solidarietà, su cui da giorni governo e maggioranza stanno ragionando. Ma certezze sulle modifiche da apportare alla manovra, in discussione al Senato, ancora non ce ne sono, mentre le altre ipotesi sul tavolo restano piu’ o meno le stesse. Se si fa sempre piu’ concreta l’idea, caldeggiata anche da Silvio Berlusconi, di correggere la ‘supertassa’, non solo inserendo il ‘quoziente familiare’ ma anche innalzando la soglia di reddito da cui partire, resta infatti tutta aperta la partita sulle altre misure in discussione: dall’aumento dell’Iva, al tetto per gli stipendi dei supermanager, a un ulteriore intervento sulle pensioni, all’abolizione delle province. Così come regge anche l’ipotesi di nuove dismissioni dei beni pubblici, per ammorbidire in primis i tagli a ministeri ed enti locali. Mentre sembra non trovare terreno fertile l’idea, avanzata dalle opposizioni e rilanciata da Montezemolo (e non del tutto ‘bocciata’ nemmeno da Sergio Marchionne) di introdurre una qualche forma di patrimoniale.
Di sicuro, al momento, a parte il ‘refrain’ dei saldi che devono rimanere invariati, c’e’ solo lo stop alle ipotesi circolate su un nuovo condono fiscale, stroncato dal governo per voce di Luigi Casero: ”Non esiste” ha chiarito il sottosegretario all’Economia, sottolineando che al momento – ma solo su altri temi – ”sono al vaglio tutte le ipotesi”, comprese le ”proposte del Pd”, nello spirito ”invocato dal Presidente della Repubblica”. Pare insomma che bisognerà aspettare lunedi’ prossimo, quando scadra’ il termine degli emendamenti, per avere un quadro piu’ chiaro degli interventi correttivi. Solo allora, infatti, ha osservato Casero, ”si entrera’ nel concreto”. Per ora ”dialoghiamo”, poi si vedra’ il da farsi. Fermo restando, appunto, i saldi ma anche un ”paletto sulla specificita’ degli interventi”, perche’, sottolinea ancora il sottosegretario, ”ai tagli devono corrispondere tagli, non si possono compensare con nuove tasse”.
Nella maggioranza, comunque, si continua a vagliare l’ipotesi di alzare di un punto l’Iva, magari solo quella sui ‘beni di lusso’, che permetterebbe di raggranellare subito risorse. Ma, spiega Maurizio Gasparri, ”stiamo valutando se usarla gia’ in questa fase o dopo con la delega assistenziale”. Il presidente dei senatori Pdl, in mattinata gia’ aveva aperto all’idea di modificare il contributo di solidarieta’, non solo con una ”rimodulazione” che tenesse conto ”delle famiglie numerose”, ma anche alzando la soglia – ”a 130-140 mila euro” – per includere ”anche i parlamentari”.
Resta infine il capitolo spinoso delle pensioni. Se per Casero i margini per trattare, vista la posizione della Lega, ”sono pochi”, larga parte del Pdl non rinuncia all’idea, come ha ribadito alla riunione del partito Fabrizio Cicchitto. Ma senza ”accelerazioni che portino allo scontro sociale”, si affretta a sottolineare Gasparri. Intanto, sul tavolo del segretario del Pdl, Angelino Alfano, che alla riunione coi suoi ha sottolineato che la manovra ”non e’ il Vangelo” e che lo stesso premier sta preparando alcune proposte di modifica, e’ arrivata anche la proposta di una quarantina di parlamentari del partito, di mettere un tetto agli stipendi di manager e alti funzionari pubblici. Senza contare la promessa ‘ritorsione’ di Calderoli nei confronti dei calciatori che, minacciando lo sciopero della Serie A sul contributo di solidarietà, si troveranno a pagare il doppio grazie a due emendamenti che il ministro leghista presenterà alla manovra.