ROMA – Una tassa sulle sigarette elettroniche per coprire il rinvio all’aumento dell’Iva. Il passaggio dal 21% al 22% dell’imposta è saltato dal 1° luglio al 1° ottobre. Ma non per le sigarette elettroniche. “I prodotti contenenti nicotina o altre sostanze idonei a sostituire il consumo dei tabacchi lavorati, è scritto nella bozza del governo, nonché i dispositivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo, sono assoggettati ad imposta di consumo nella misura pari al 58,5% del prezzo di vendita al pubblico”.
Come ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, “il miliardo per il rinvio dell’aumento dell’Iva di tre mesi è coperto con risorse certe”. Invece, ha specificato Patroni Griffi, ”non ci sono aumenti di natura fiscale, non ci sono aumenti della tassazione. Potrebbe esserci un intervento sulle sigarette elettroniche”.
Il rinvio dell’aumento dell’Iva è stato deciso dal Consiglio dei ministri: per il primo slittamento serviranno 865 milioni per il 2013, 17 milioni per il 2014, 112 milioni per il 2015, 51 milioni per il 2016 e un milione di euro dal 2017.
Per quanto riguarda l‘Iperf, cioè l’imposta sul reddito delle persone fisiche, dal 31 dicembre 2013 la misura dell’acconto passerà dal 99% al 100%. Anche l’Ires, l’imposta sul reddito delle società, passerà dal 100% al 101% per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2013. Per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2013 e per quello successivo, il versamento di acconto dell‘Irap è fissato nella misura del 110 per cento.