Tav Torino-Lione: “spariti” 80 milioni dalle compensazioni

Il cantiere della Tav Torino-Lione a Chiomonte (LaPresse)

TORINO – Dovevano essere 112,5 milioni di euro, ma saranno solo 32: sono “spariti” 80 milioni di fondi per le compensazioni ai Comuni della Val Susa interessati dai lavori per la Tav Torino-Lione. Le “compensazioni” sono tutti quegli interventi realizzati per “compensare” la popolazione che subisce disagi per i lavori di realizzazione di grandi opere: si tratta quindi di tante piccole opere di interesse locale, fatte per creare consenso intorno alla costruzione di infrastrutture. Questo spiega perché il fronte dei “Sì Tav” (i sindaci pro-Tav, il presidente del Piemonte Chiamparino, il senatore Esposito) si è così indignato per questi 80 milioni scomparsi.

Il progetto iniziale seguiva alla lettera la prima versione della Legge Obiettivo: il 5% del costo di opera deve essere stanziato per le compensazioni. Quindi, nel caso della Tav, 112,5 milioni di euro. Ma nel frattempo la Legge Obiettivo è stata riscritta rivedendo al ribasso la percentuale del costo dell’opera prevista per le compensazioni: dal 5 al 2%. Quindi, quando lo scorso 5 agosto la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato la delibera del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), la cifra prevista per le opere compensative era calata a 32,13 milioni di euro.

Il senatore pro-Tav Stefano Esposito (che il Pd ha voluto spostare all’assessorato ai Trasporti del Comune di Roma), tuona contro i burocrati. La Stampa pubblica le sue dichiarazioni, condivise anche da Chiamparino:

“(Sulla Tav) Tutto si può dire, ma non che il problema sia della politica: i governi che si sono succeduti da quello Monti in poi, sulla Torino-Lione hanno sempre tenuto la barra dritta. Qui il problema è un altro. […] Purtroppo non è tollerata da alcuni burocrati di alto livello che stanno al ministero dell’Economia e delle Finanze”

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