Politica Italiana

Terapia intensiva costa 28 mila euro a ricovero, ma non pagarla ai no vax è stupidaggine asociale

Strutture sanitarie a Torino hanno provato a calcolare quanto costa un passaggio e permanenza in terapia intensiva di un paziente Covid, risultato: circo 28 mila euro al giorno. E poiché a finire in terapia inte4nsiva sono soprattutto se non esclusivamente i non vaccinati…Ne deriva un’equazione che ha la parvenza del giusto contrappasso, l’equazione che dice: chi è causa del suo mal paghi se stesso. Insomma al no vax che se l’è cercata venga addebitato il costo delle cure, i 28 mila euro di cui sopra. Ma non sarebbe un giusto contrappasso, sarebbe il far pagare al no vax le spese per curarlo, una stupidaggine asociale.

Si dice Singapore

Si dice Singapore ma non si sa quel che si dice. Si dice a Singapore lo fanno di non pagare le cure ai no vax, ma a Singapore lo Stato non paga le cure a nessuno, la sanità è tutta privata. In via eccezionale per il Covid Singapore aveva deciso costi sanitari per pandemia a carico dello Stato. Questa eccezione viene revocata per i no vax.

Da noi e per infinita e sottovalutata fortuna la sanità è un servizio universale e pubblico. Toglierla ai no vax è tentazione emotivamente comprensibile ma resta impraticabile e ingiusta. Non solo si espone all’obiezione e allora non curiamo i diabetici che si ingozzano di dolci, i fumatori con patologie polmonari, gli alcolisti con la cirrosi, quelli che arrivano in ospedale perché sono passati col semaforo rosso? Non curare, addebitare ai no vax il prezzo delle loro cure sarebbe diventare un po’ come loro.

No vax, no società

Al netto del sangue mineralizzato, del chip nel vaccino, del vaccino che serve a cambiare il dna, del vaccino che serve a sostituire gli attuali umani con…Al netto delle patologie mentali e umane che caratterizzano queste e simili bullshit per dirla all’anglosassone, il no vax per principio è un rifiuto pratico e concreto del vivere in società. Il no vax se ne frega altamente di contagiare, di fare del male al prossimo. Magari nasconde questa sua indifferenza alla salute altrui dietro il negare che Covid esista, ma la sostanza dell’agire no vax è il diritto alla asocialità, il diritto a far danno e male al prossimo se questa è la tua voglia. Fara pagare al no vax le cure se si ammala di Covid è anch’essa una voglia di far male al prossimo, è anch’essa una pulsione di asocialità. Anche se in una rigida legge del taglione il no vax se lo meriterebbe di vedersi addebitate le spese, per fortuna e civiltà non vige la legge del taglione.

Al no vax togliere non le cure ma l’agibilità politica e mediatica

Altro invece andrebbe tolto al no vax e non certo il servizio sanitario nazionale. Andrebbe tolto a questa predicazione molesta e bugiarda l’agibilità politica. Cioè? Le piazze? Non le piazze ma la risonanza che si accetta quelle piazze abbiano. Andrebbe dissolta e sciolta l’untuosa ambiguità della destra politica italiana in materia di vaccini. Salvini e Meloni facciano come Orban, Orban che ha detto che l’unica speranza e l’unico dovere è vaccinarsi. Parta da tutti i leader politici un messaggio social inequivoco pro vaccino. Così si toglie al no vax quello a cui non ha diritto: l’agibilità politica appunto. E insieme si dovrebbe porre se non fine argine allo sconcio culturale di una informazione-intrattenimento che arruola il no vax come la donna cannone nei circhi di un tempo per far biglietti-audience. 

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Mino Fuccillo