AMATRICE – “Con il suo tour specula sul dolore”. Così il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, è partito all’attacco del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, “reo” di aver fatto un tour “dove la gente è negli alberghi”.
Dopo lo sfogo a Radio Amatrice, in cui aveva parlato di “troppa gente attaccata alla roba, troppa gente in tv a lamentarsi della roba che ha perduto dimenticando che il terremoto ci ha portato via gli amici e un paese intero”, il primo cittadino rompe il silenzio che si era imposto domenica. Intervistato da Unita.tv Pirozzi ha detto:
“C’è un certo mondo che fa speculazioni politiche e questo non va. I parlamentari sono venuti qui nei primi giorni del sisma per cercare di lavorare per migliorare la gestione dell’emergenza, ma oggi scopro di tour di parlamentari che di fatto mettono anche in cattiva luce il lavoro di tanti sindaci e di una classe politica che per la prima volta nella storia ha votato il decreto per il terremoto”.
In particolare, Pirozzi se la prende con il Movimento 5 Stelle:
“Io faccio nomi e cognomi: il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio che sta facendo un tour, nelle località di mare dove la gente è negli alberghi per «”recepire le istanze dei cittadini da far mettere nel decreto”. Ma non ci prendiamo in giro, dobbiamo essere seri. Perché nei momenti di difficoltà ognuno di noi rappresenta le istituzioni, e come tali dobbiamo agire, poi in un secondo momento possiamo anche dividerci sul Consultellum, Mattarellum o Porcellum. Ma su queste cose dobbiamo essere seri”
Immediata la replica del parlamentare a cinque stelle.
“Ci deve essere stato sicuramente un fraintendimento – spiega Di Maio – Ritengo ingiusto che si attacchi il M5S che va nelle aree terremotate a incontrare sindaci e cittadini per capire cosa non stia funzionando”.
In serata una telefonata distensiva tra i due mette la parola fine alla polemica.
“Ci siamo chiariti – afferma Pirozzi – è stata un’iniziativa che aveva uno scopo costruttivo, ha incontrato i sindaci che rappresentano le istituzioni”.
Durante la giornata, però, il primo cittadino è tornato a ribadire più volte che
“il grande cuore del nostro Paese ha fatto la sua parte ma ora basta aiuti”. “Chi ha bisogno lo chieda a noi, al Coi, ma sia chiaro – ha evidenziato – verificheremo con la Guardia di Finanza e la Polizia municipale se è davvero così”.
Parole che Pirozzi ripete anche accennando all’Angelus di Papa Francesco, che ha molto apprezzato.
“Domenica ho ascoltato ed ho apprezzato molto le parole del Papa, le ho rilette tante volte. Ha toccato temi che condivido – aggiunge il sindaco di Amatrice – sono parole che pronuncio da mesi. Ad esempio ha parlato della troppa burocrazia che fa soffrire anche la mia gente e che l’umiltà, come la carità, è una virtù essenziale per la convivenza nelle comunità. Ho detto anche che c’è troppa gente attaccata alla roba. Non si rendono conto quanto sono fortunati, perché sono vivi. Sono contro questa gente e contro chi strumentalizza il dolore della mia comunità”.
Sergio Pirozzi ne ha anche per la politica.
“Chi tradirà le promesse fatte si ritroverà la mia gente in piazza, manifesteremo contro tutti, da destra a sinistra. Se non fanno quello che hanno detto – aggiunge – noi manifesteremo. Abbiamo accolto ad Amatrice 14 deputati, di tutti gli schieramenti, per fargli toccare con mano i nostri problemi. C’è bisogno di poteri straordinari e soprattutto di agire velocemente”.